di Sandra Berriolo – Gli ingauni si stanno preparando. Chi è residente in centro storico si precipita a farsi cambiare l’indirizzo sulla carta d’identità, facendo scrivere “Lusignano” o “Salea”. Chi ha un negozio prenota una crociera o quattro giorni a Pompei; chi ha un magazzino sta già tirando fuori gli sci e la tanica per la benzina di scorta e se li porta a casa. In Parrocchia hanno già sospeso funerali e novene, tutto rimandato a data da destinarsi. Cercate di morire entro domani perché da giovedì al funerale ci sareste da soli.

Il problema ovviamente è il braccialetto che nessuno vuole. E poi il Fiorino che l’Amministrazione chiederà come pedaggio doganale per il transito pedibus calcantibus o in groppa al suo mulo a chiunque cercherà di valicare le porte della città da giovedì. In pratica: quelli che abitano o lavorano in centro storico stanno cercando di scappare; quelli che non ci abitano o lavorano sperano di non andarci.

Io ho il medico di famiglia in centro storico e un papà anziano fuori dal centro storico: che faccio se ho bisogno? Opzioni. Papà prende la residenza, gli danno il braccialetto e poi magari non ha bisogno del dottore; il dottore apre uno studio volante in Piazza del Popolo, magari sotto un gazebo; il dottore, che non è di Albenga, prende la residenza a casa di mio papà. Infatti come farà ad andare a lavorare senza il braccialetto o senza pagare il Fiorino?

Comunque io per non saper né leggere né scrivere (d’altra parte nel Medioevo quanti sapevano leggere e scrivere?) se dovrò andare in centro storico in biblioteca o a cambiare la pila dell’orologio, a comprare un regalo per un compleanno o a prendere un caffè con un’amica, alle Porte dirò che son di un altro Contado, quindi ignoro le regole di codesta Villa e dopo aver viaggiato lunghi giorni a cavallo mi accamperò alla stazione di cambio fuori le mura, sperando di non prendermi la malaria e il tifo, in attesa che vengano giorni migliori.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo