di Alfredo Sgarlato – Finale scoppiettante ad Albenga per la terza edizione di Terreni Creativi, ma prima di raccontarvela cedo la parola a Maurizio “Pupi” Bracali, scrittore di romanzi e teatro, affinché vi illustri lo spettacolo “La solitudine dell’ape”: “Dopo la faticossima e pressapochistica cena (un assembramento che neanche i vecchietti pensionati di Ceriale fanno alle inaugurazioni dei locali per accaparrarsi le cose migliori), un percorso al buio portava al luogo dello spettacolo, transitando anche all’aperto dove alcune ballerine danzavano, senza musica, e con movimenti dei corpo tra i vasetti delle piante aromatiche colpite da luci trasversali (molto suggestivo, se ne vede un frammento nel video che gira su FB). Lo spettacolo vero è proprio è piaciuto molto sia a me che ai cinque amici che erano con me. Gli Yo Yo Mundi erano seduti e Pierdicca in piedi al centro. Il monologo è stato interessante e benissimo interpretato; a dire il vero è stata solo una lezione di scienza ambientale molto enfatizzata per renderla teatrale, cioè non c’erano grandi (forse nulli) momenti poetici. I quattro Yo Yo Mundi (chitarra e voce – fisarmonica e glockenspiel – batteria – contrabbasso e clarinetto) hanno accompagnato in sottofondo tutta la recitazione e lungo lo spettacolo hanno eseguito interamente quattro canzoni. Pierdicca è stato bravo nella voce e nella gestualità. non si è inceppato una sola volta e non ha avuto la minima incertezza. L’acustica nonostante fossimo in un’avanserra agricola, mi è sembrata ottima. Alla fine tantissimi applausi meritati”.

La terza serata – presso Aeffe Floricoltura – si apre invece con una dotta ma non pedante conferenza sui concetti di arte e creatività tenuta da due bravi ricercatori dell’Università di Genova, Ilaria Boeddu e Paolo Vignola. La prima parte spiega come, prendendo a parametro le tesi di Arthur C. Danto a proposito di Warhol, come oggi è impossibile dare un valore sensoriale all’arte ed essa diventa solo concetto, quindi esamina il caso di Banksy (personaggio interessantissimo sul quale torneremo presto su queste pagine). Nella seconda si parte da uno dei tanti obbrobri che ci riserva la pubblicità, una mozzarella “creativa”. Questo è uno spunto su un’analisi della società attuale dominata dal feticismo delle merci (Marx) e dalla rappresentazione (Debord). E a proposito di mozzarelle: se invece di certe bufale si leggessero di più questi filosofi bollati come antiquati la gente capirebbe molto di più di come va il mondo. Quindi la divagazione di Gerri Delfino, stavolta in dialetto, sui paradossi del mercato, per esempio che le caramelle senza zucchero costino di più di quelle con. Tutto davvero interessante, però vista l’ora due conferenze mettono a prova gli astanti.

Dopo l’ottima musica reggae di Manu DJ inizia lo spettacolo “La morte di Babbo Natale”, di Tony Clifton Circus. Come è giusto avvenga in un festival gli organizzatori hanno variato le proposte. Questo spettacolo è più leggero, ma nel senso migliore del termine. Infatti il pubblico si fa matte risate, anche gli spettatori più sofisticati. La scena è più arredata rispetto alle spoglie esibizioni precedenti, pupazzi, un trono, uno schermo. Dietro al discorso su un personaggio favolistico gli attori montano una critica anche spietata e non volgare ai miti di massa, al sistema dell’informazione, al mercato, alla creazione di sogni, mescolando anche i classici del fumetto, del cinema e Shakespeare che sta su tutto. Babbo Natale che parla come Ratzinger è impagabile.

A metà cammino tra lo spazio teatrale e quello musicale la performance di danza, che gradisco di più di quella del giorno precedente (ma la danza non è proprio il mio campo, lo ammetto) e quindi il concerto di Inconsueto Popolare, gruppo genovese che propone musiche klezmer, balcaniche e anche una pizzica come bis. Il gruppo è scatenato e scatena un folto gruppo di ballerini. Molto bravi, per me il migliore dei tre gruppi presentati, senza togliere nulla ai precedenti. Tutti però hanno dimostrato che si può ballare non solo il liscio o la techno, ma anche altre musiche molto divertenti che piacciono anche a chi non balla. Nella generosa offerta mi rendo conto di aver seguito poco i corti di Donato Sansone, quello di ieri, animazione di personaggi in bianco e nero, mi sembrava riuscito.

Soddisfazione generale per presenti e organizzatori. Pillola finale: l’Amministrazione Comunale ha creduto in Kronoteatro e glie ne siamo grati. Però vedere qualche rappresentante agli spettacoli non sarebbe stato male, si sarebbero anche divertiti**.

** [NdR: nella serata di ieri tra il pubblico era presente per l’Amministrazione Carlo Parodi, assessore ingauno all’Agricoltura; “Le confermo – spiega l’ass. Parodi chiedendo la rettifica dell’imprecisione – che l’Amministrazione Comunale ha creduto e crede in Terreni Creativi, con il piacere di vederla crescere anno dopo anno. Peraltro è estremamente piacevole vedere quei luoghi di lavoro che mi sono oltremodo familiari per motivi professionali e che sono comunque e sempre effettivamente creativi, ospitare  una proposta culturale poliedrica e ben assortita.  Ieri sera dunque oltre ad una nutrita schiera di dipendenti comunali, che per loro piacere personale ed apprezzamento hanno partecipato, l’Amministrazione Comunale era assolutamente presente e da me rappresentata”]