di Alfredo Sgarlato – In questa torrida estate il bestseller da spiaggia è stato il romanzo pornochic “Cinquanta sfumature di grigio” (primo della triologia completata da “Cinquanta sfumature di nero” e “Cinquanta sfumature di rosso“). Non ho letto il libro e quindi non lo giudico e peraltro fare critica letteraria su un best seller è vano. Ma quello che interessa allo studioso del comportamento umano e dei suoi frutti intellettuali sono le ragioni del successo.

Le mie spie mi dicono che si legge volentieri perché è costruito come un giallo. Molti bestseller, come le serie televisive, utilizzano il meccanismo narrativo detto “cliffhanger”, ovvero sospendere la narrazione sul più bello per creare suspence. Funziona così anche “Il codice Da Vinci” e questo fa sì che un libro prevedibile e mal scritto sia letto volentieri anche dal lettore smaliziato. Ma quando un libro o un film sfondano non può essere solo una questione di tecnica, vuol dire che toccano figure dell’inconscio collettivo.

Mi viene in mente quando Umberto Eco fu interrogato sui motivi del successo di “Titanic”(che comunque è un buon film): il semiologo fa notare che è il primo film in cui lui è più bello di lei ma più povero, e questo ha colpito l’immaginario femminile. Sulla prima parte il grande tuttologo sbaglia: il primo film in cui lui è più bello di lei è “Dirty dancing” (1987), film non certo indimenticabile sul piano artistico ma che fa ancora il boom nei passaggi televisivi, e se andate al concerto di una tribute band degli anni ’80 al momento dell’esecuzione di “Time of my life”, dalla colonna sonora del film, vedrete sincera commozione sul volto delle mie coetanee. Tra parentesi, la protagonista Jennifer Grey, la nipote del grande Joel di “Cabaret”, investì il guadagno in un’operazione di chirurgia estetica che le distrusse la carriera, poiché dopo l’intervento nessuno la riconosceva più.

Generalmente i film sono concepiti su un immaginario maschile, pensate ai molti film dove Silvio Orlando (non Gassman o Scamarcio) è sposato con Laura Morante o Margherita Buy, oppure la donna è molto più giovane, vedi i film hollywoodiani classici, specie quelli con Audrey Hepburn. Oggi i produttori hanno scoperto che le donne leggono di più e scelgono quali film vedere, quindi si lavora molto di più sull’immaginario femminile.

Tornando al libro in questione, a quanto pare lui è bellissimo e ricchissimo (e psicopatico, che non è decisivo ma aiuta, la “sindrome dell’io ti salverò” è ben nota a chi ha esperienze in campo di igiene mentale) mentre lei è povera e normale. Pure questo è interessante: negli anni ’90 che lui fosse povero era romantico, oggi, in piena crisi economica ed esplosione della protesta, i produttori di best seller hanno deciso che il principe azzurro dev’essere miliardario. E psicopatico: quindi un economista.

* il trend dei desideri: rubrica Corsara di Alfredo Sgarlato