di Mary Caridi – Se ne discute da mesi e trovare la quadra del puzzle per scomporre e ricomporre la squadra della Guarnieri nell’amministrazione comunale di Albenga è un’avventura in piena evoluzione. Una Rosy che cammina, come il saltimbanco, sul filo del rasoio. Per riportare pace e numeri certi in un Consiglio, travagliato da abbandoni e ruggini, ci vuole davvero la stoffa della cucitrice e a Rosy Guarnieri tocca l’amaro calice non solo di riprendersi i due fuggitivi Pollio e Cangialosi, ma di promuoverli a ruoli importanti dopo averne detto peste e corna per mesi. Si sa, la politica è “sangue e merda” e, pur di restare a galla e non cadere, a volte tocca far buon viso a cattivo gioco.

La partita del rimpasto è alle battute finali ed è ormai imminente la soluzione del risiko. Un gioco di poltrone che vede protagonisti gli uomini del Pdl e della Lega che devono sacrificare ambizioni personali per tenere unita una maggioranza che va allargata, pena la sua rovinosa caduta. I sacrificati quasi certi, che perderebbero la poltrona, sarebbero l’assessore al bilancio Pastorino e l’assessore Boscaglia. Grandi manovre che vedrebbero il passaggio di timone da Nucera a Pollio il quale assumerebbe la carica di presidente del consiglio comunale, ruolo remunerato come quello di Silvio Cangialosi che uscito consigliere, in polemica con il sindaco, rientrerebbe come assessore. Una bella soddisfazione per i due transfughi nel gruppo misto. Massimiliano Nucera potrebbe diventare vice sindaco, incarico importante, e lasciare suo malgrado la poltrona di presidente del consiglio.  Diego Di Stilo potrebbe lasciare e assumere la carica di presidente dell’Istituto Trincheri, ruolo che gradirebbe in cambio del suo sacrificio, ma  il leghista Gori dovrebbe “ubbidire” ai dictat della  Lega che non può pensare di ottenere il rimpasto sacrificando solo le posizioni del Pdl e questo la Rosy lo sa perfettamente.

Si profila  per Bruno Robello de Filippis l’ ingresso in giunta. L’operazione non è ancora arrivata alla definizione delle deleghe, per cui il Pdl per Bruno potrebbe chiedere o lavori Pubblici o la delega del sociale, attualmente stretta nelle mani di Eraldo Ciangherotti. Ciangherotti dispone di due sui uomini in Consiglio – Geddo e Bessone – e dunque è garantito, ma a lui viene richiesto dal gruppo avverso il senso di responsabilità di non ritenersi indenne dal rimescolamento dell’assegnazione delle deleghe. Se pace deve essere allora – dicono – lo sforzo deve essere corale. A Mauro Vannucci, descritto come uno che rischia il suo posto sia come vice sindaco sia come assessore, ha però dalla sua parte non solo i risultati del suo lavoro instancabile e svolto con grande passione, ma anche almeno un consigliere disponibile a fare le barricate per mantenerlo al suo ruolo di assessore al turismo. Ruolo cucito su misura per la sua personalità e che ha consentito all’amministrazione Guarnieri di non affondare su un fallimento diffuso. Lui resterebbe al turismo, se la Guarnieri conserva la lucidità delle scelte dovrebbe essere inamovibile.

La Guarnieri dovrà far digerire al suo assessore leghista Parodi la necessità di farsi da parte: dopotutto un assessorato di punta come l’agricoltura, retto da lui, non ha prodotto nulla di significativo. Con le uscite,  le nuove entrate  che rafforzerebbero il consiglio, ma che  potrebbero però anche creare alcuni problemi per  inimicizie preesistenti come quella di Chirivì. Gli altri, Maccarone, Manfredi, Porro non creano difficoltà a nessuno, pare. Il quadro d’insieme potrebbe anche funzionare se oltre al risiko saranno equilibrate le deleghe loro assegnate. Per la Guarnieri una sfida difficile , ma non impossibile, purché comprenda che anche la Lega, partito di minoranza della sua maggioranza, ma che ha ottenuto la carica del sindaco, dovrà fare la sua parte, esattamente come si sta impegnando a fare il Pdl per favorire l’ingresso di Pollio e Cangialosi.