di Mary Caridi – Situazione che si ingarbuglia sempre di più nell'”affaire” rimpasto del comune di Albenga. Le dichiarazioni “esplosive” dell’assessore Ciangherotti stanno provocando un terremoto politico in casa pdl e mettono il sindaco in grave difficoltà. Nel descrivere i retroscena della vicenda i presenti alla riunione del Pdl, dicono di un Ciangherotti che aveva accettato il rimpasto, l’ingresso e ritorno di Pollio e Cangialosi nella maggioranza, pur a malincuore, garantendo anche per Bessone e Geddo.  Cosa sia accaduto di così serio da fargli cambiare idea non è chiaro.

Ciangherotti è partito all’attacco, sconfessando le decisioni del pdl, ma non solo, ha sferrato un pugno allo stomaco di  Gianfranco Sasso, dirigente del pdl, eletto in consiglio provinciale, che non siede tra i banchi del consiglio comunale di Albenga.

Tirare fuori dal cassetto la  vicenda Cuneo Polli, roba di almeno 30 fa, ha sconcertato gli uomini del Pdl ingauno. Sasso amareggiato ha fatto notare che di quella vicenda lui non ha avuto né un rinvio a giudizio, né alcun processo o condanna e non si sa spiegare la veemenza dei toni usati da Ciangherotti.

Le conseguenze delle  dichiarazioni di Eraldo e il suo No al rimpasto, fanno  sì che ora la situazione si complichi in modo davvero allarmante. Le reazioni non si faranno attendere, ora il Pdl potrebbe chiedere la testa di Ciangherotti e se la Guarnieri non procedesse al rimpasto, non essendo  pensabile che tutto resti così, potrebbe lei stessa trarre le conclusioni della vicenda e fare come la Polverini, mandandoli tutti a casa.