Centrale di Vado-Quiliano, Comitati anti carbone: Concessi limiti emissivi fuori norma MDT per i vecchi e i nuovi gruppi

(fp) – Si è tenuto venerdì scorso a Valleggia presso il Teatro Nuovo un incontro pubblico dal titolo “A Vado Ligure, come a Taranto, i cittadini devono sapere!” promosso dall’associazione “Uniti per la Salute onlus” insieme alla “Rete Savonese Fermiamo il Carbone”. Ancora una volta, su quanto sta avvenendo alla Centrale Tirreno Power: «Concessi limiti emissivi fuori norma MDT, sia per i vecchi che per i nuovi gruppi a carbone e i sindaci di Vado e Quiliano non hanno prescritto il rispetto delle norme» è stato detto. E naturalmente molto critica su questo rimane la posizione della Rete Savonese Fermiamo il Carbone: «Per quanto riguarda l’ormai nota Aia (autorizzazione integrata ambientale) per “il periodo transitorio” dei vecchi gruppi 3 e 4, ferma restando la nostra assoluta contrarietà all’uso del carbone (per giunta in un centro abitato) per i motivi ben evidenziati nell’atto fondativo della Rete Savonese Fermiamo il carbone, nell’incontro di Valleggia si è rimarcato il grave problema dei limiti indicati nel PIC “parere istruttorio conclusivo” su cui la conferenza dei servizi ha espresso parere favorevole (non risulta peraltro ancora emesso il decreto Ministeriale). Sono valori a nostro parere clamorosi: ad esempio per il biossido di zolfo (SO2) nelle tabelle è indicato che nel 2010 si è avuta una concentrazione di 336 mg/Nm3, a fronte di un limite “prestazioni MTD” (migliori tecnologie disponibili) con un range che va da 20 a 200 mg/Nm3 come media giornaliera».

«I limiti dati per i futuri assetti 1 e 2 per i vecchi gruppi prevedono invece 350 mg/Nm3 come media mensile (addirittura superiore alla media annuale dichiarata per il 2010 oltre che naturalmente molto al di sopra delle prestazioni MTD di 20-200). Noi riteniamo che poiché sono già ben 5 anni che questi gruppi non sono adeguati alla MTD l’adeguamento debba avvenire subito e non “entro la vigenza dell’ AIA” che, ricordiamo, ha durata di otto anni. Sarebbe quindi gravissimo permettere per i vecchi gruppi emissioni molto sopra i livelli normativi ancora per molti anni. A noi sembra altrettanto clamoroso poi che nelle tabelle del PIC approvato in conferenza di servizi anche per i tanto decantati gruppi nuovi, per l’inquinante monossido di carbonio (CO) a fronte di prestazioni previste dalle MTD (migliori tecnologie disponibili) che vanno da 30 a 50 mg/Nm3 sia stato indicato un limite AIA di 120 mg/Nm3. Ribadiamo che si parla dei gruppi nuovi, ancora da costruire con cui si partirebbe già con un dato assai superiore alle MTD! Quindi, non solo i gruppi vecchi ancora per anni con concentrazioni assai superiori alle MTD, ma addirittura anche i gruppi ancora da costruire con concentrazioni di monossido di carbonio superiori alle MTD».

«Noi chiediamo e chiederemo in tutte le sedi che sia rispettato scrupolosamente il Decreto Legislativo che regola la concessione dell’AIA “Principi generali dell’autorizzazione integrata ambientale: devono essere prese le opportune misure di prevenzione dell’inquinamento, applicando in particolare le migliori tecniche disponibili”. Ricordiamo che in conferenza dei servizi il PIC con i valori indicati ha ottenuto parere positivo anche da Regione e Provincia. Riteniamo che i sindaci di Vado e Quiliano, invece di scrivere tutto quel ponderoso allegato A, avrebbero dovuto semplicemente dichiarare “si prescrive da subito per i vecchi gruppi e per i nuovi lo scrupoloso rispetto dei livelli emissivi e delle norme di legge che prevedono le MTD”. Come loro ben sanno, la conferenza dei servizi sarebbe stata costretta ad acquisire quelle prescrizioni. In quel contesto, questa sarebbe stato l’unica dichiarazione/prescrizione che i sindaci (in forza del potere-dovere loro riconosciuto quali Autorità Locale Igienico Sanitaria e di Pubblica Sicurezza nei limiti delle funzioni a loro affidate dalla legge) avrebbero dovuto rilasciare al fine della tutela ambientale e della salute dei cittadini».

«Pur avendo espresso un “no” peraltro” interlocutorio” (soltanto perché contrari al terzo gruppo), non ci risulta che finora i sindaci abbiano fatto osservazioni o alcuna opposizione su quei limiti in concentrazione concessi, anche se molto al di sopra delle prestazioni MTD. Il Presidente dell’Ordine dei Medici dott. Ugo Trucco ha dichiarato: “La mortalità savonese è circa il doppio delle altre province liguri. E non si parla solo di tumori ma anche di diabete e di malattie cardiovascolari. Non esiste una soglia al di sotto della quale “si sta bene”: il diritto di vivere in un ambiente salubre è inalienabile e i cittadini dovrebbero pretenderlo dai loro amministratori. Un osservatorio a posteriori dell’ambiente e della salute, su cosa inciderà e quanto inciderà l’inquinamento sulla salute dei cittadini savonesi, è un qualcosa che viene fatto come atto notarile a posteriori, invece noi diciamo da tempo che bisogna intervenire prima e prevenire le malattie”. Non ci sono alternative al metano. Invece a Savona si vuole portare avanti invece per altri 50 anni un danno alla salute. I decisori devono prendere coscienza. Gravissimo che non vengano date informazioni a tutela delle generazioni future». «I cittadini tutti che vivono in questo territorio – hanno concluso – devono conoscere questi dati importantissimi per il nostro futuro e le posizioni e le scelte nel merito degli amministratori locali, e contribuire con la Rete Fermiamo il carbone nell’adottare ogni provvedimento necessario a tutela della cittadinanza».