di Fabrizio Pinna – Ancora in via di completamento a livello nazionale gli spogli, ma ormai nel ballottaggio delle primarie del centro sinistra l’affermazione netta del segretario del Pd Pierluigi Bersani si è assestata sopra il 60 % dei consensi contro il 39 % raggiunto dal sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Ancora più marcata in Liguria (77.676 votanti) la vittoria di Bersani che ha avuto il 65,53% dei voti (50.902) lasciando Renzi al 34,47 % (26.774 voti); il peggior risultato ligure il sindaco fiorentino lo ha ottenuto nel genovesato, dove non ha raggiunto il 30 % (29,72 %, 10.959 su 36.878 voti; Bersani 70,28 %, 25.919), mentre è andato meglio – sopra la media nazionale, con un 40 % – a La Spezia (16.183: Bersani 59,32 %, 9.681; Renzi 40, 18 %, 6.502). Affermazione netta di Bersani anche a Savona (13. 093 voti: Bersani 62,4 %, 8.170; Renzi 37,6 %, 4.923), Imperia (6.485: Bersani 60,08 %, 3.896; Renzi 39,92 %, 2.589) e Tigullio (5.037: Bersani 64,24 %, 3.236; Renzi 35,76 %, 1.801).

Al di là delle scontate tensioni fisiologiche che seguiranno nelle prossime settimane, prematuro prevedere come si riarticoleranno a livello locale e soprattutto nazionale i rapporti di forza sia all’interno del Pd (davvero non si formalizzerà una “corrente” renziana antagonista, come è stato ribadito ieri più volte? Il dubbio rimane e si rafforza dopo il rinnovato protagonismo di Massimo D’Alema, esibito ieri in tutta la sua esuberanza dialettica nei talk show televisivi…) sia nella coalizione di centro sinistra, in particolare con Sel che ha contribuito direttamente alla vittoria di Bersani.

E rimane un’incognita anche l’apertura nei confronti dell’UdC, fortemente osteggiata durante la campagna elettorale da Renzi, il quale però ieri sera dopo la sconfitta si è anche lui espresso cautamente possibilista. Tra i primi commenti a caldo, già in nottata lo “slogan” entusiasta lanciato via twitter dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando: “Bersani a Palazzo Chigi e Prodi al Quirinale; da domani questo diventa l’obiettivo. Al lavoro e alla lotta…”. Ma dalle prime reazioni, difficile dire che questo sarà davvero l’obbiettivo comune e condiviso da tutto il centro sinistra.