Su la testa 2012, interviste… corsare: Giua

di Alfredo Sgarlato – Dopo l’intervista a Federico Sirianni sarà Giua la vittima del nostro interrogatorio. Giua (Maria Pierantoni) è una cantautrice nata a Rapallo il 20 settembre di alcuni anni fa. Dopo aver tentato l’esperienza sanremese è passata alla musica d’autore mostrando talento e ironia. Il suo nuovo album, inciso insieme al grande chitarrista Armando Corsi, si intitola “Tre”. Giua e Armando, “la chitarra che sorride”, si esibiranno nella serata di giovedì.

D.: Oggi c’è un forte movimento musicale in Italia: tempi di crisi aumentano la creatività?

R.: Il movimento musicale che noto in Italia in questo momento mi sembra molto contraddittorio: per alcuni la crisi è diventato spunto per precisare ancor meglio la propria proposta artistica; per altri ha generato soltanto angoscia e smarrimento, per cui più persone si trovano a provare a fare di tutto, ivi compreso a cantare. E Cantare e suonare in Italia non sono considerati una vocazione, né tanto meno un lavoro: per lo più rappresenta la possibilità di un successo, innanzitutto “televisivo” e quindi anche economico. Tutto questo ha ben poco a che vedere con la “creatività”.

D.: Chi suona musica d’autore trova molto meno spazio rispetto alle cover band; qual è la tua esperienza?

R.: Sta diventando sempre più difficile suonare, i cachet sono sempre più bassi e c’è un’offerta che supera la domanda e che confonde la domanda. Io, come molti altri musicisti, sto cercando di diversificare le mie proposte e di inventarne di nuove: quest’estate abbiamo lanciato “l’arte (h)a peso, per ridare peso all’arte”, un concerto-reading che come location ha visto i mercati di frutta e verdura!

D.: La Liguria è davvero la terra dei cantautori? E come trovi il pubblico ligure rispetto a quello di altre parti di Italia?

R.: La Liguria ha effettivamente “partorito” molti artisti, ma li ha poco incoraggiati e poco accolti. Io ho la fortuna di suonare in tutta Italia e anche fuori, e ho riscontrato delle differenze, soprattutto tra Italia ed estero: all’estero il pubblico è molto più attento, preparato e curioso. Per quanto riguarda i liguri, superata la prima diffidenza, è uno dei pubblici più raffinati e ironici.

D.: Mi piace molto la tua canzone su “Totem e Tabù” di Sigmund Freud, com’è nata?

R.: “Totem e tabù” è nata dalla lettura dell’omonimo libro scritto da Freud e da una vicenda che mi è capitata in treno nella tratta Genova-Milano: stavo appunto leggendo e il passeggero che era seduto di fronte a me, una volta adocchiato il titolo del mio libro, ha dato il via a una discussione filosofica sul fatto che Freud fosse superato ecc. scatenando il finimondo. È così che ho scoperto che Freud fa arrabbiare ancora tantissima gente!

P.S.: E ricordatevi giovedì alle 17 a Palazzo Scotto Niccolari la presentazione di “La sostenibile essenza della leggera”, primo album solista di Fabio Biale!