Su la testa 2012, interviste… corsare: Pippo Matino

di Alfredo Sgarlato – Partner artistico di Silvia Barba è Pippo Matino, formidabile bassista dallo stile personalissimo. Su uno strumento in cui si poteva pensare che Stanley Clarke e Jaco Pastorius avessero superato ogni limite Pippo riesce ad essere originale. Matino, nato a Napoli e collaboratore di molti grandi della musica italiana è un affezionato frequentatore della Liguria e i festival locali l’hanno visto spesso protagonista.

D.: Oggi c’è un forte movimento musicale in Italia: tempi di crisi aumentano la creatività?

R.: Non so, ma non credo che la crisi attuale possa incentivare la creatività. Casomai può incentivare i suicidi dei musicisti! Scherzi a parte (ma nemmeno tanto) mi sento ancora un po’ un musicista vecchia maniera e dico che la creatività di ciascuno di noi può aumentare a seguito di una crisi personale o d’amore, quello sì… Ciò vuol dire scrivere nuovi brani, capire di dover cambiare “strada”, tipo di strumento e quant’altro, oppure rimanere sui propri passi ma con un atteggiamento ancor più convinto di prima. Di certo la crisi scoraggerà ancor di più chi non ha talento, chi non ha determinazione e chi non ha le stimmate da missionario…

D.: La Liguria è davvero la terra dei cantautori? E come trovi il pubblico ligure rispetto a quello di altre parti di Italia?

R.: Aggiungo a ciò che ha detto Silvia solo una nota personale riguardo alla Liguria: è una terra a cui sono molto legato da molti anni, ho tanti amici musicisti e non e un pubblico che più o meno mi segue con affetto e attenzione. Da Genova a Ventimiglia ho suonato un po’ ovunque e ho imparato ad apprezzare anche un po’ della vostra cultura e modi di fare… mi piace citare un po’ di cose e musicisti che ho incrociato lì durante questi anni: Enrico Pinna e i Quadra band-Menconi, Marchesini Matino e CD live in India, Billy Cobham Band con Dado Moroni e Menconi, Mio nipote Zibba in tutte le salse (batterista, cantante, amico, birraiolo…), Antonella Demestri e il nostro Entro Jazz festival di Villanova, La Mosca bianca e Alex di Ventimiglia, Barbara D’Alessio e, soprattutto, Su la testa.

D.: Nei tuoi concerti è spesso presente un omaggio al grande tastierista Joe Zawinul: ci vuoi parlare dell’importanza di questo musicista?

R.: Joe Zawinul per me è stato il più grande, colui che più di tutti mi ha regalato emozioni e musica! Ed è per questo che ho voluto, per quanto ho potuto, omaggiarlo con una mia band tribute dedicata alla sua musica e 2 CD (il secondo in uscita proprio in questi giorni, doppio live registrato alla Casa Del Jazz Di Roma per WIDE SOUND). Non ho avuto purtroppo mai il “dono” di poter suonare con lui, ma la fortuna di conoscere quasi tutti i musicisti con i quali ha suonato sì: amici che mi hanno pure aiutato e incoraggiato in questa operazione altrimenti delicata e non facile da realizzare.