di Alfredo Sgarlato – Anche quest’anno ad Albenga torna Su la Testa, superate le nubi che gravavano sul futuro del Teatro Ambra e mettevano a rischio la manifestazione. Antipasto pomeridiano la presentazione del primo disco solista di Fabio Biale “La sostenibile essenza della leggera”, in cui gli spettatori presenti hanno avuto modo di conoscere un musicista bravo e simpatico. La serata, presentata da Marco Cannata e Fabio Vosilla, si apre con Michele Savino, cantautore che ha da poco pubblicato il primo disco “Piacere di conoscervi”. Si accompagna al piano e alla tromba e flicorno di Stefano Bergamaschi. Canta solo tre canzoni, un po’ poco per giudicarlo, ma i testi raffinati e ironici (grazie al cielo, in quest’epoca in cui troppa gente si prende troppo sul serio) piacciono, specialmente quando racconta l’ultimo giorno di stage, condizione che il lavoratore di oggi conosce fin troppo bene ma non era stata finora cantata.

Segue il trio composto da Carlo Aonzo, mandolino, Claudio Bellato, chitarra acustica e Loris Lombardo, batteria e percussioni. Tre musicisti locali, tre virtuosi dello strumento dotati di una tecnica impressionante, ma che non tracima mai nel virtuosismo inutile. Repertorio che spazia dalla classica al jazz al blues, Vivaldi, Verdi ed Ellington convivono felicemente. Una sola composizione propria, di Bellato, ma sempre basata su uno standard blues. Il trio mostra un evidente piacere di suonare e il pubblico è in visibilio per la bravura dei musicisti. Ricordo qualche anno fa una precedente esibizione di Aonzo, che è uno dei massimi mandolinisti al mondo e sicuramente è più noto all’estero che da noi, pubblicizzata quasi per niente in una sala quasi vuota. Ieri sera ha avuto il giusto risarcimento.

Due brani recitati da Fabio Ferrando e Simona Maggi de La Valigia del Comico precedono l’intervallo. Seconda parte con Giua e Armando Corsi. Canzoni lievi, venate di Sud America, un simpatico omaggio a Freud, uno a Piazzolla, “Libertango”, unico brano strumentale della coppia, anche Giua mette molta ironia e un po’ di onirismo nei testi che canta con voce cristallina. Sempre impeccabile il contributo di Armando Corsi, chitarrista di gran classe. Anche per loro meritati applausi.

Chiudono Zibba e Alma Libre, freschi vincitori della Targa Tenco per il miglior album con “Il rumore dei passi sulla neve”. Personalmente la musica di Zibba non è il mio genere, ma apprezzo i brani più ritmati, come “La kalimba di Natale” o il reggae “Nancy”. Il gruppo ha un’ottima resa sul palco e i musicisti impreziosiscono le canzoni, che il pubblico mostra di sapere a memoria, con ottimi assoli. Meritano di essere citati tutti: Fabio Biale, violino e voce, Stefano Riggi, sax tenore e soprano, Stefano Ronchi chitarra e voce, Stefano Cecchi, basso e Andrea Balestrieri batteria. Anche loro terminano in un mare di applausi.

Serata riuscita quindi; merito dell’associazione Zoo che organizza, dell’insostituibile Alessandro Mazzitelli al mixer, dei musicisti naturalmente, tutti di altissimo livello. Ma anche grazie al pubblico che ha riempito la sala come i musicisti in scena meritavano. Stasera si replica con altre quattro ottime proposte tra cui segnalo particolarmente i raffinati Ex-Otago. Antipasto pomeridiano con Davide Aicardi, Adriano Sforzi e Mario Mesiano, e non mancate anche al dopo festival sempre a Palazzo Scotto Niccolari in cui potrete ammirare la video esposizione Camera Oscura, a cura del Circolo Fotografico San Giorgio.

* Fotogallery a cura dello Studio Fotografico Rossello – Albenga