di Mary Caridi – Decisione condivisibile e importante quella che ha assunto il partito democratico nazionale che, per voce di Enrico Letta,  ha anticipato la decisione di restituire la parola agli elettori  per la  selezione dei candidati al parlamento. Una delle cause di maggior “risentimento” dei cittadini che ha aumentato a dismisura l’antipolitica, è dovuta principalmente a questo senso di estraneità e indifferenza che gli elettori provano verso parlamentari nominati o catapultati sul territorio da decisioni centraliste e autoritarie. La libertà di ogni parlamentare con il porcellum è stata lesa gravemente, essendo scelti dal capo è a lui che rendevano conto e non anche ai  cittadini (vedi Scilipoti). Anche con i collegi uninominali non è che andasse meglio poiché, ad esempio, il Pd da noi aveva candidato la Melandri, facendola eleggere, e pur essendo una persona preparata  nulla aveva a che vedere con il ponente ligure.

Se vuoi far crescere il consenso è fondamentale riannodare il legame tra  gli elettori e il territorio.  Per la regola dei 2 mandati esce di scena Massimo Zunino e si aprono nuove prospettive per il ponente ligure e  per l’avvocato Franco Vazio, segretario del Pd provinciale (con Elena Castagneto e il portavoce Massimo Zunino), e per lui potrebbero aprirsi le porte del parlamento. Non è ancora chiaro però il meccanismo di scelta, se saranno le sezioni o le segreterie a proporre i nomi da votare con le preferenze, se saranno possibili autocandidature con un buon numero di firme, se potranno nascere comitati di appoggio al candidato preferito. Ma nel frattempo va detto che questa apertura del Pd è una scelta che i cittadini attendevano ed è auspicabile per la democrazia che anche gli altri schieramenti seguano l’esempio.

Nino Miceli e Michele Boffa  dovrebbero restare fuori dalla  corsa, anche per rispettare il mandato degli elettori che li hanno votati per la regione. Un principio di serietà, perché un partito non è un autobus dove si salga o si scenda per propria convenienza e in questa fase delicata della politica non è pensabile riproporre metodologie della vecchia politica.  Questa volta – a mio parere –  sarebbe onesto che il  candidato provenga dalla piana di  Albenga che molto si è spesa per far eleggere tutti i vari candidati, dalla Provincia alla Regione, rimandendo sempre a bocca asciutta. Nella vita la reciprocità è un valore e non è che si possa sempre solo dare! Per la nostra zona si tratterebbe di una grande opportunità che andrebbe colta e al di là dello schieramento di appartenenza. Dovremmo fare massa critica per mandare in parlamento un ingauno che possa rappresentare anche gli interessi del ponente.

Il partito democratico dovrebbe indire le primarie il 29 e il 30 dicembre, evento che mobiliterà coloro che hanno votato alle recenti primarie del centro sinistra. Le  regole saranno decise la prossima settimana e si capirà se anche coloro che non hanno votato in novembre potranno o meno partecipare.

* A modo mio: la rubrica Corsara di Mary Caridi