Quale sinistra andrà in parlamento? Incontro/dibattito alla Ubik di Savona

(fp) – “Quale sinistra andrà in parlamento?”: alla Ubik di Savona nel pomeriggio di venerdì 8 febbraio (ore 18) si terrà un incontro con il saggista Aldo Giannuli al quale parteciperanno anche Patrizia Turchi e Franco Astengo del blog “Perché la sinistra d’alternativa ritorni nel Parlamento Italiano”.

Si dibatterà con Giannuli “sui temi della fase politica e della sinistra, al centro della campagna elettorale, al di fuori dai clamori della propaganda, per cercare di individuare quelli che dovrebbero essere i temi veri dell’azione politica di una forte sinistra antagonista”.

1 Commento

  1. A governo di larghe intese fatto, visto che il più appropriato termine “inciucio” pare sia diventato inopportuno e poco gradito agli attori della vicenda, si manifesta con tutta la sua prepoderante arroganza un paradosso della democrazia: siamo così tanto democratici da accettare che la volontà popolare sia disattesa.
    Questo accade con la formazione del governo il quale ora non stà con le mani in mano. Oltre a rappresentare in tutta la sua crudezza che il partito fino a ieri auto-referenziatosi di “sinistra” rivela al proprio elettorato e al mondo di non esserlo piu’ da tempo, approfitta pure dell’opportunità storica per travalicare i capisaldi costituzionali e metter emano alla Cosatituzione, pare, in un modo anomalo e irrituale, per non dire altro.
    Infatti, l’istituto della “CONVENZIONE” che trae origine da un altra singolare invenzione che è stata la gcongrega dei “SAGGI”. Se questo organismo, come pare sia in procinto di fare, bypasserà la potestà costituzionale per operare modifiche alla Costituzione, cui il titolare è soltanto il Parlamento, esautorandolo dalle capacità di riscrittura modifica o revisione della Carta e confinandone i poteri entro una mera azione di accettazione o rifiuto, saremo in un caso davvero grave di sovvertimento della democrazia.
    Non è difficile intuire che i pardi costituenti abbiano voluto assegnare al Popolo Sovrano e solo ad esso, espresso attraverso il Parlamento, tale facoltà. Ciò per attuare quella sovranità che così poco pare sia dovuto tutelare e che così scomoda per taluni oggi appare.
    Per diretta proprietà transitiva, essendo il governo tutt’altro che l’espressione della volontà del POPOLO ed essendo la “CONVENZIONE” una trovata di tale governo, è palese che eventuali modifiche costituzionali risulterebbero illegittime e gravemente lesive del diritto in capo al Popolo Sovrano.
    Intanto una parte del mondo politico e costoituzionale si stà giustamente mobilitando e allarmando, ma non si ha certezza se il messaggio che si vuole far giungere al popolo sia ben recepito e compreso nella sua gravità
    Una brutta faccenda che rischia di passare come molte altre cose, con una grado di attenzione volutamente depotenziato da parte di chi oggi ha interesse ad invocare come nel 2011 emergenze e urgenze con le quali si apprestano a fare il bello e cattivo tempo sulla testa del POPOLO.
    Dovrebbe intervenire la Corte Costituzionale o chi altro per tutelar eil POPOLO SOVRANO?

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