Profumo di donna: da Palazzo Oddo un omaggio a Cathy Barberian

di Alfredo Sgarlato – Una serata di musica molto originale quella tenutasi ieri sera all’Auditorium San Carlo di Albenga. Il duo composto dal soprano Ljuba Bergamelli e dal pianista Attilio Bergamelli ha reso omaggio a Cathy Barberian, una delle più grandi cantanti del secolo passato. La Barberian, che fu moglie dell’imperiese Luciano Berio, fu la prima cantante a esibirsi in recital non monotematici ma che presentavano autori diversi, fu la musa dei compositori d’avanguardia, e in anticipo su chiunque altro inserì anche canzoni dei Beatles. Anche Ljuba Bergamelli, soprano molto versatile, si è cimentata con la musica contemporanea: ha collaborato con Giovanni Sollima, Bruno Canino, il Texture Ensemble e per programmi RAI ha eseguito musiche di John Cage e Hugo Wolf. Inoltre, insieme al padre Attilio e ai jazzisti Gianluigi Trovesi e Umberto Petrin, ha costituito l’“Alfredo Piatti Ensemble”. Anche Attilio Bergamelli ha dedicato gran parte della carriera alla musica contemporanea ed è stato accompagnatore tra gli altri proprio di Cathy Barberian.

Il repertorio della serata, come dice il titolo “Profumo di donna”, ha presentato una serie di ritratti femminili, partendo ovviamente da Mozart, per dare poi molto spazio alla musica francese: Debussy, con “Trois chansons de Bilitis”, su testi dello scrittore erotico-simbolista Pierre Louys (quello di “La donna e il burrattino”, romanzo portato splendidamente sulla schermo da Bunuel e Duvivier), Francois Poulenc e il da me adorato Eric Satie, in questo caso quello più scanzonato de “La diva de l’Empire”.

Il duo esegue due brani di Alfredo Piatti compositore ingiustamente poco noto: nato a Bergamo l’8 gennaio 1822, fu virtuoso violoncellista apprezzato da Mendellsohn e Liszt e compose vari concerti e alcune canzoni su testi di grandi poeti inglesi come Tennyson. Due brani di grande valore, che mostrano come noi italiani spesso sottovalutiamo i nostri artisti. La Bergamelli esegue poi un brano composto per lei da un giovane compositore lucano, Pasquale Corrado: un pezzo di una difficoltà incredibile, in cui Ljuba mostra di possedere un capacità tecnica altissima, oltre al bel timbro scuro mostrato nei brani precedenti. Il finale è “Stripsody”, composizione divertente di Cathy Barberian in cui la Bergamelli canta i suoni onomatopeici dei fumetti.

Un bella serata di musica con un repertorio inusuale: peccato che gli spettatori fossero pochi. La musica contemporanea è poco conosciuta. Ma se non si frequentano i concerti non la si conoscerà mai.

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