(fp) – Prosegue alla Ubik di Savona il ciclo di incontri dedicati all’attualità cittadina: i prossimi appuntamenti focalizzeranno l’attenzione sulla salvaguardia della Margonara dalla speculazione (15 giugno), sulla sicurezza sul lavoro (18 giugno) e sugli affari ‘ndranghetisti a Savona (20 giugno).

Domani, sabato 15 giugno, alle ore 18) ci sarà la presentazione del libro “Squali alla Margonara”, un incontro con il collettivo Fratelli della costa a cura di Fuoricontrollo. «La Margonara e la complessa vicenda che la riguarda si inseriscono in un panorama opprimente e nocivo», spiegano gli organizzatori: «Un’opposizione composita e popolare ha finora impedito che un progetto inutile, dannoso e arrogante deturpasse un tratto di costa savonese molto amato. Squali alla Margonara cerca di rintracciare i segni di quella che è stata la lotta contro una speculazione folle, sintomo di una tendenza diffusa e persistente alla cementificazione devastante del territorio in nome del profitto. Savona, ormai da anni, vive sotto la costante minaccia di piani urbanistici invasivi e miopi: è prassi concedere a gruppi imprenditoriali privati, la possibilità di costruire su aree di tutti, sottraendo risorse pubbliche alla comunità. All’orizzonte si profila uno scenario caratterizzato ancora dalla cementificazione per diverse aree della città oltre alle nocività assortite che si abbattono sul territorio della provincia: inquinamento dalla combustione del carbone, rifiuti chimici altamente tossici, progetti per infrastrutture deturpanti».

«La Margonara è uno spazio di grande pregio naturalistico che si è salvato dall’ondata di cemento che lo avrebbe cancellato, grazie alla convinzione e al coraggio coagulati, partendo dal basso, attorno ad un gruppo di individui, fino a coinvolgere nel sostegno a questa lotta una buona parte dei savonesi. Un caso raro se non unico, in cui la determinazione ha avuto la meglio sulla prepotenza del potere. Un caso che, se si vuole, può costituire un esempio importante nel far valere le proprie intenzioni e nel difendere i propri spazi di sopravvivenza, le risorse comuni, l’ecosistema intero. Anche e soprattutto per il futuro molto prossimo che riguarda tutti».