Primo Festival di musica dialettale ad Albenga

di Alfredo Sgarlato – Si è tenuto lo scorso fine settimana, presso l’Auditorium San Carlo, il Primo Festival di Musica Dialettale organizzato dalla Fondazione Oddi in collaborazione con l’Associazione Veggia Arbenga. Per la concomitanza di molti eventi ho potuto assistere solo a due delle tre serate, ma nei week end estivi le concomitanze sono la norma. La prima serata si sono esibiti i Geosinclinals, gruppo bresciano che non conoscevo e si sono rivelati una piacevolissima sorpresa. Il gruppo sceglie di alternare dialetto e italiano, ma non è incasellabile come gruppo folk: lo stile del sestetto si potrebbe definire progressive rock. Suonano infatti una musica ritmata e ricca di energia, con le tastiere che hanno un ruolo molto importante. Belli anche gli intrecci delle chitarre e molto ammirata la prestazione del percussionista, che suona cajon, tamburi e piatti con le dita, senza mai usare le bacchette.

La terza sera tocca agli Uribà, uno dei 23 modi per definire l’alloro in ligure, band composta da musicisti locali che hanno da poco inciso il primo disco. Gli Uribà sono: Davide Baglietto (da Borgio), cornamuse, Alessandro Graziano (da Vado) voce e chitarra, Federico Fugassa (da Lusignano) basso e contrabbasso e Davide Bonfante (da Toirano) batteria. Gli Uribà hanno ripreso, sia grazie ai testi che con ricerche condotte da loro stessi, molti motivi della tradizione dell’entroterra ligure e di altrove, per esempio del bergamasco, rivedendoli con sensibilità rock. Fugassa e Bonfante sono infatti l’affiatata sezione ritmica di molte valide cover band, come Lamberts e Macaja Blue Monday, e Graziano, che ha suonato, con Zibba, Sergio Pennavaria e molti altri, è anche un apprezzato insegnante dello strumento. Quanto a Baglietto, malgrado la giovane età è precursore della riscoperta del folk delle nostre parti. I quattro suonano con gran divertimento e riescono a tramettere il loro piacere di suonare al pubblico. I brani della tradizione sono rivisitati con ritmi reggae, funky e balcanici, e arricchiti con citazioni colte e profane, da Mozart a Guerre Stellari passando per i Led Zeppelin. Un concerto davvero divertente.

Una manifestazione iniziata nel migliore dei modi, ma un rilievo negativo va fatto. L’acustica della sala San Carlo è pessima e non è possibile che una città come Albenga non abbia una sala adatta alla musica. I Geosinclinals si sentivano davvero male, ed era un dispiacere che musicisti così bravi ed entusiasti non avessero una resa sonora alla loro altezza. La terza serata, in cui dietro al mixer c’era il mago dei suoni Mazzitelli, la situazione è migliorata solo parzialmente, per cui i limiti sono proprio congeniti all’Auditorium, penalizzato dal soffitto troppo alto. Un problema da risolvere per continuare una manifestazione che, come prima edizione, ha avuto un buon livello artistico e ci auguriamo continui a lungo, visto che i Festival musicali sono sempre di meno.