di Alfredo Sgarlato – La seconda serata della quarta edizione di Terreni Creativi si svolge ad Albenga presso il CeRSAA di Regione Rollo. Il pubblico si raccoglie nell’ampio cortile del Centro Regionale di Sperimentazione e Ricerca Agricola, decorato da Francesca Marsella con oggetti luminosi e con le opere di Luca Del Sordo, presenti in tutte e tre le serate. Del Sordo è un artista genovese classe 1977, realizza opere di grande formato sia in video che con materiali tradizionali, colpisce Ofelia, figura femminile in bianco e nero. Angelo Romagnoli, interprete anche del film Where the angels fear to tread, ci offre la seconda fondamentale lezione da “Non leggete i libri, fateveli raccontare” di Luciano Bianciardi, unico scrittore maledetto italiano possibile. Qui si parla di come l’intellettuale di provincia debba vestire e gesticolare, quali argomenti debba affrontare in società, ma soprattutto come condurrà la propria vita sentimentale.

Lo spettacolo teatrale è Homo Ridens, della compagnia fiorentina Teatro Sotterraneo, ossia Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli e Claudio Cirri. Il quartetto di giovani attori mette in scene un vero e proprio test psicologico sui meccanismi della risata, affrontando con notevole coraggio anche argomenti politicamente scorrettissimi. Il pubblico si diverte molto e contemporaneamente riflette, apprezzando anche la capacità di stare in scena e di porgere argomenti anche rischiosi da parte di interpreti ancora giovani e, per ora, poco noti.

La performance Germinazioni, a cura di Nicoletta Bernardini, è più complessa e articolata rispetto alla sera precedente. Gli interpreti, con l’ausilio di teli rossi e di rosso vestiti, mimano una serie di atti quotidiani, gesti sportivi, movimenti armoniosi o scatti improvvisi. Si chiude ballando. Il Cabit Trio, ovvero Laka Montagniali e Edmondo Romano dell’Orchestra Bailam e Davide Baglietto degli Uribà esegue una serie di tradizionali dal Nord Italia, dalla Francia, dalle Asturie, dal repertorio di musiche da ballo: gighe, scottish, polke, circoli circassi. Per la gioia di chi scrive non manca un lungo brano mediorientale, con Romano al clarinetto e Baglietto al darbouka (il tipico tamburo arabo). Le cornamuse la fanno da padrone e il pubblico, compresi alcuni attori che nel frattempo hanno indossato le magliette del Festival, balla scatenato scambiandosi dame e cavalieri.

Una serata di divertimento totale, e stasera si chiude con due prelibatezze: Marta Cuscunà, attrice emergente in prima assoluta per le nostre lande, e lo spettacolo di danza del ventre di Ailema, con le musiche dal vivo dell’Orchestra Bailam, qualcosa che, ci dicono i musicisti, in Italia non si è mai visto.