Sebastian Matta a Savona: “L’Origine è adesso”

di Alfredo Sgarlato – Continua l’omaggio che la Pinacoteca di Savona porge agli artisti che hanno soggiornato nelle nostre terre, sopratutto ad Albisola, quando era una delle capitali del mondo dell’arte figurativa. Quest’estate tocca a Sebastian Matta, nato Roberto Antonio Sebastian Matta Echaurren a Santiago del Cile nel 1911 e morto a Civitavecchia nel 2002. Matta si recò ad Albisola nel 1954 dove entrò in contatto col gruppo Cobra (Asger Jorn, Constant, Appel), che là risiedeva.

Inviso al regime di Pinochet scelse poi l’Italia come residenza definitiva. Nelle opere esposte, pittura a olio, acquerelli, serigrafie, sculture in bronzo, si può notare l’evoluzione del suo stile: l’astrattismo delle opere degli anni ’50, il forte erotismo di quelle degli anni ’70, intrise di mito e folclore, la complessità delle opere più recenti, tele di grande formato, con colori acidi ma non aggressivi, blu e verde dominanti. Psichedeliche si potrebbe definirle. Oppure il futurismo ironico dei bronzi, che ricordano Baj.

Le opere più vicine al surrealismo (movimento di cui fece parte e con cui fu anche in polemica) colpiscono particolarmente: Le jardin du vertige, Flower being, La source du calme, grandi tele colorate e immaginifiche. Curiosità: molti dei figli di Matta hanno seguito le orme del padre. Il più noto è Pablo Echaurren, l’autore delle copertine dell’editore Savelli, per esempio Porci con le ali.