di Mary Caridi – Volano stracci in maggioranza che si divide sul progetto di realizzazione di un inceneritore forno crematorio a Leca. Nel vertice della riunione alla presenza del sindaco Guarnieri, Giovanni Pollio propone  di sottoporre a referendum la pratica dell’inceneritore e l’assessore Bruno Robello, molto agitato negli ultimi giorni, lo attacca frontalmente dapprima proponendo a sua volta un referendum sui mercatini della Pro-loco  e via via arrivando a dare del “magliaro” al presidente del consiglio comunale Pollio.

Per il Sindaco una grana in più, con l’atteggiamento sprezzante e provocatorio di Robello, il rischio è non solo che le posizioni si irrigidiscano, danneggiando il progetto del forno crematorio portato avanti dalla Guarnieri, ma anche strascichi polemici a non finire. La società ad hoc per le cremazioni che si è costituita in aprile annovera numerosi soci  dai nomi importanti e nel Comitato c’è preoccupazione per la disparità di voce.

Dalla visura camerale, evidenziano nel comitato,  “abbiamo letto i nomi dei soci e per noi che siamo semplici cittadini sarà una lotta come Davide e Golia, perchè gli interessi economici sul forno crematorio sono imponenti”. I primi segnali non sono tranquillizzanti e i membri del comitato No forno crematorio sono preoccupati, perché dare fastidio a poteri forti significa ricevere attenzioni e avvertimenti a lasciar perdere o attacchi personali.

Una pratica approvata in gran fretta alla vigilia di ferragosto, nella quale sono interessate molte persone e imprenditori e che sta mobilitando i cittadini che si sono riuniti in comitato.  Comitato che ha posizionato il banchetto in piazza Trincheri per la raccolta di firme, nella festa del partito democratico. Una pratica che rischia di far traballare una maggioranza già frutto di un rimpasto e che vede oggi in Bruno Robello un elemento destabilizzante del quale si vocifera si inizia a chiedere la testa.