Savona, No ad appartamenti al Crescent 2: martedì incontro/dibattito alla libreria Ubik

(fp) – «No ad appartamenti al Crescent 2. La giunta non resti indifferente al mondo della cultura e dell’associazionismo savonese». Questo il filo conduttore dell’incontro/dibattito che si terrà domani pomeriggio – martedì 22 ottobre – alle ore 18  presso la libreria Ubik di Savona, con Roberto Cuneo (Italia Nostra), Giancarlo Onnis (Legambiente) e Marco Piombo (WWF), promotori della lettera per chiedere al sindaco di non apportare alcuna variante di destinazione d’uso al Crescent 2, “tutelando quindi nel modo opportuno gli interessi della collettività”.

“Una adesione così a un documento a Savona – spiegano i promotori dell’iniziativa – non si era quasi mai vista: decine e decine di associazioni, comitati e partiti, personalità del mondo della cultura (Nanni Russo, Carlo Freccero, Adriano Sansa, Tatti Sanguineti, Pietro Galeotti, Zibba, Giorgio Scaramuzzino, Enrique Balbontin, Carlo Aonzo, Daniele Raco e tanti altri), tutti a dire all’amministrazione savonese di non permettere di far costruire appartamenti nell’edificio Crescent 2 che si vuole costruire nel Porto di Savona. Eppure il Sindaco non si è degnato nemmeno di dare una risposta a una richiesta così importante proveniente dalla società civile. Evidentemente per l’amministrazione non è cosa poi così importante rispondere ai cittadini».

«La zona in questione è il Porto di Savona, dove già si era costruito l’orrendo edificio del Crescent, approvato con l’impegno di tutta una serie di aspetti positivi per la città (aspetto finale bello e ricco di trasparenze con alberi immensi; ricchi oneri di urbanizzazione; un edificio destinato a sede dell’Azienda Provinciale del turismo; uno spazio artigianale e una residenza turistico alberghiera per favorire posti di lavoro) che con il tempo, fetta dopo fetta, sono spariti. Oggi il percorso verrebbe completato con l’ultima variante, relativa alla cancellazione della residenza alberghiera per costruire appartamenti di lusso. È evidente che ciò che ci viene presentato come un’opportuna variante non è che un ulteriore arricchimento per gli imprenditori, l’ennesimo anello di una catena che si è sviluppata con precisione e continuità, fino a cancellare tutti gli elementi che all’inizio costituivano il vantaggio per la comunità».

«Se la Residenza Turistico Alberghiera non potesse più essere realizzata per motivi di mercato, non resta che rinunciare alla costruzione e l’imprenditore dovrà indennizzare la collettività per i mancati posti di lavoro promessi. Riteniamo che vi debba essere una diversa visione di sviluppo della città, più sostenibile e compatibile con la tutela del patrimonio storico e ambientale e le esigenze produttive e abitative della cittadinanza».