[AGGIORNAMENTI] Approvato stamattina in Giunta il calendario venatorio, dopo il parere favorevole all’unanimità della commissione consigliare. Il calendario provvisorio avrà i suoi effetti a partire da domani, giornata di silenzio venatorio, e quindi la caccia potrà riprendere da sabato 2 novembre.

Il calendario ha durata fino a fine novembre in attesa dalla pronuncia del consiglio di Stato e si differenzia dal precedente, come richiesto dal TAR, per il divieto di munizioni al piombo per la caccia al cinghiale. L’assessore Renata Briano assicura che continuerà a difendere il proprio operato in tutte le sedi, ritenendo fin dal primo momento di aver approvato un calendario rispettoso delle leggi dell’ambiente e della fauna. E auspica che tutte le Regioni e il Governo e il Parlamento si attivino per portare un po’ di chiarezza in una legislazione troppo complessa che lascia le Regioni sole ad affrontare continui ricorsi dagli esiti troppo spesso diversi tra loro.

“Esprimo soddisfazione perché è stata ripristinata la certezza del diritto”, è stato il commento di Francesco Bruzzone, cacciatore “militante” e capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale: “Finalmente, chi ha pagato potrà esercitare il proprio diritto di svolgere l’attività venatoria, e si torna al rispetto dell’ambiente, intervenendo su situazioni che stavano diventando problematiche, come dimostrato dagli episodi verificatisi nei giorni scorsi, con ripetuti avvistamenti di cinghiali vicino al centro abitato. Resta un pizzico di rammarico, in merito al divieto di utilizzo delle munizioni al piombo, una questione anti-tecnica che risulta pericolosa sia per l’indennità dei cacciatori, sia degli stessi animali, poiché provoca il rischio di aumentare gli animali feriti. In ogni caso, soddisfazione generale per il lavoro svolto, che rende possibile la ripresa della caccia sin dai prossimi giorni, ovvero sabato, considerato che venerdì è giornata di silenzio venatorio”.

Anche il Gruppo del Pdl esprime soddisfazione per l’approvazione del Calendario Venatorio provvisorio che consentirà già da questo fine settimana la ripresa della Caccia in Liguria. Gli esponenti del Popolo della Libertà spiegano: “stiamo parlando di un settore importante e di un provvedimento di sospensione che coinvolgeva oltre 20 mila cacciatori liguri che benché avessero pagato un tesserino e tutte le autorizzazioni necessarie, si vedevano impediti ad esercitare un attività che in Liguria rappresenta un settore anche economico importante”. “Inoltre il rischio grosso era anche per l’agricoltura. Le preoccupazioni di molti operatori e delle associazioni del comparto agricolo espresse sullo stop alla caccia imposto dal Tar è un elemento da non sottovalutare soprattutto in un momento di crisi economica così delicato anche per questo settore”.

“Bloccare la caccia in Liguria voleva dire creare una situazione di disparità rispetto al resto del territorio nazionale e questo non poteva essere accettabile. Ora l’auspicio è che si possa procedere nella giusta direzione e si consenta ai tanti cacciatori liguri di continuare a praticare un’attività che fa parte anche della tradizione culturale della nostra regione”, concludono di Consiglieri regionali del Pdl.