di Claudio Almanzi – Sta ottenendo un notevole successo di pubblico e di critica, in una miniera di sale in Romania, la collettiva organizzata dall’associazione garlendese degli artisti, guidata da Carmen Spingo, in collaborazione con la Galleria ingauna GroundZero. Si tratta di un evento che vuole promuovere artisti rumeni contemporanei e le loro opere. “UndergroundZero Museum” è il titolo della collettiva, che proseguirà fino al 15 novembre: curatore ne è l’instancabile Pierluigi Luise, titolare della Galleria d’Arte “GroundZero”. Le opere esposte appartengono alla collezione del Dipartimento Artistico del Muzeul Judetean “Aurelian Sacerdoţeanu”, della contea di Vâlcea, uno degli organizzatori della manifestazione, insieme a “SalRom” – Miniere di sale, la Parrocchia Traistari di Ocnele Mari e la U.A.P. Vâlcea.

La mostra, ospitata nella Miniera di Sale di Ocnele Mari, vede in esposizione opere scultoree dei noti artisti contemporanei rumeni Barsanu Silviu, Gregorian Rusu, Epaminonda Tiotiu, Smolenschi Olga, Saliste Sergiu, Nancu Alexandru, Popa Nicolae, Marian Petre, Ciutureanu Alexandru, Tamaian Ion, Badea Costel, Marinescu Vasilica, Radulescu Dumitru, Popescu Paul, Radu Dumitru e Gheorghe Iacob. Già questa estate il segretario Pascal McLee ed il socio e curatore artistico Pierluigi Luise avevano rappresentare il Circolo artistico garlendese all’inaugurazione della collettiva “Oltre i confini” aperta per oltre un mese a Ramnicu Valcea, in Romania.

La collettiva Internazionale organizzata in dagli “Amici nell’Arte” con l’aiuto dell’artista e socio Constantin Stan Neacsu, pittore rumeno, membro dell’Associazione Uniunea Artistilor Plastici, filiala Vâlcea aveva visto esporre i soci garlendesi Maidè Aicardi, Luciana Bertorelli, Cesare Botto, Riccardo Carrara, Mario Dabbene, Michele Dieli, Marilisa Giordano, Raffaella Maron, Rudy Mascheretti, Caterina Massa, Moncada/Pellicanò, Ylli Plaka, Pasqualina Poggio, Michele Protti, Silvio Rosso, Gabriella Soldatini, Carmen Spigno, Magda Tardon, Luisa Tinazzi ed Elisa Traverso.