«In merito a quanto sta accadendo in Scelta Civica desidero chiarire che la mia posizione è di assoluta indipendenza da ogni fazione in disputa in queste ore di assemblea. Non mi sono mai iscritto al partito proprio per la tensione che sin dal primo giorno si è respirata in Scelta Civica. Mi ha amareggiato l’abbandono quasi immediato di Luca di Montezemolo che ho stimato e seguito per 4 anni». Così dichiara in una nota il Senatore ligure indipendente Maurizio Rossi.

«Ho toccato con mano – prosegue – le battaglie interne prima tra laici e cattolici e poi tra chi voleva andare verso il Ppe e chi verso Alde (chi verso una destra meno berlusconiana e chi verso il Pd di Renzi). Alla base di questa politica c’è una ricerca di collocazione e non un vero progetto politico che guardi ai problemi della gente».

«Io vengo da una regione trascurata piccola e ormai fuori dai canali del “potere”. La Liguria: meravigliosa e abbandonata, anziana, con problemi demografici spaventosi, con il Pil peggiore del nord Italia simile alle regioni del Mezzogiorno ma senza alcuna assistenza e attenzione dallo Stato. Non ho alcun desiderio né intenzione di riciclarmi, vorrei votare l’abolizione del Senato, la riforma elettorale, votare non aumenti di tasse ma riduzioni di spesa pubblica a partire dal costo delle istituzioni. Non si fa nulla a Roma, si perde tempo per determinare chi controllerà il potere domani».

«Tutti litigano con tutti. Egoismi e personalismi mascherati dietro a ideologie. Basta! Se, come mi sono preso l’impegno, ho deciso di dedicare il mio tempo sino al 2015 alla cosa pubblica torno ad occuparmi della mia regione con un progetto civico che non guarda né a destra, né a sinistra, né al centro, ma solo alla Liguria e al suo futuro», conclude il senatore Rossi.