Le origini della materia prima diventano sempre più importanti anche per l’agroalimentare ligure di qualità, e la Regione Liguria per promuoverlo e far conoscere meglio le produzioni del territorio in Italia e all’estero, dopo l’Enoteca, parte con il progetto Oleoteca regionale della Liguria. Obiettivi: spingere la conoscenza e la valorizzazione delle eccellenze dell’olio di oliva regionale, principe della dieta mediterranea al centro in questi giorni del forum a Imperia, con particolare attenzione agli oli Dop a denominazione di origine protetta (l’extravergine d’oliva Riviera ligure la ottenne, primo in Italia, nel 1997), agli extravergini ottenuti con metodi di agricoltura biologica e integrata, ai prodotti derivati dalla lavorazione delle olive.

La giunta della Regione Liguria, ha reso noto in a margine del forum della Dieta Mediterranea a Imperia, in mattinata, l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo, ha appena approvato il provvedimento che stabilisce modalità e requisiti che nei prossimi giorni consentiranno al comitato promotore di presentare la domanda per la costituzione dell’Oleoteca regionale della Liguria. Potranno farne parte i produttori olivicoli liguri, i consorzi di tutela, le cooperative e le associazioni olivicole, gli enti pubblici, gli operatori privati della filiera olivicola, i rappresentanti delle produzioni enogastronomiche regionali.

La sede principale dell’Oleoteca regionale della Liguria sarà nella provincia di Imperia, l’area più rappresentativa di tutta la filiera olivicola regionale, ma è prevista l’apertura di sedi in altre aree del territorio, negli spazi espositivi dell’Enoteca Regionale e nelle vetrine degli shopping center di aeroporti, stazioni e mercati in Italia e all’estero. La sede dell’Oleoteca Regionale è destinata a diventare un centro operativo di incontro tra produttori, assaggiatori, soggetti pubblici e privati, Camere di Commercio, per una strategia comune di promozione.

L’Oleoteca regionale per la Liguria- questo il marchio d’impresa che la identifica- avrà un proprio logo registrato dalla Regione e potrà organizzare attività didattiche e gastronomiche incentrate sulla storia e la particolarità di questa coltivazione, corsi di degustazione e di cucina locale, promuovere visite guidate anche negli oliveti e nelle aziende della filiera, wokshop per gli imprenditori, creare un osservatorio con un sistema di rilevamento dei dati produttivi e economici.