viveri

di Mary Caridi – Non è stata una serata triste, il decimo anniversario dalla scomparsa di Viveri, organizzata dal Pd con l’impegno di Ghiglione, Papalia, Vespo, Vazio. Charlie di radio Onda Ligure che ha presentato gratuitamente l’evento, ci ha tenuto a dirlo: “Angioletto non vorrebbe vedere facce tristi, ma amici che lo ricordano”. Nella sala del San Carlo, gremita di albenganesi, era palpabile  l’emozione, il senso caldo di comunità che avvolgeva la folla presente.

L’occasione per rivedere  filmati, dal periodo del suo massimo fulgore, l’alluvione, la costruzione del ponte rosso, all’onta dell’arresto e del trauma che ha investito non solo la parte politica che lo amava, ma una città intera, alla quale Angioletto ha dedicato tutta la sua vita. Ai garantisti dell’ultima ora, assenti, saranno fischiate le orecchie durante il ricordo di Franco Vazio che ha rammentato di come al tempo del suo arresto furono tanti (quelli che oggi attaccano la magistratura) che allora brindarono all’arresto, avvenuto con  clamore e addirittura via cielo con il fragore di un  elicottero. Messa in scena eclatante per procedere all’arresto del sindaco di Albenga, Angelo Viveri, un uomo che per strada incontravano tutti, e che poteva essere  arrestato senza tutto quel sensazionalismo. L’arresto ingiusto di un uomo che è poi risultato innocente, così come tutti coloro che lo seguirono nella difficile sorte delle grane giudiziarie, ha ricordato Vazio.

A coloro che ancora oggi lo attaccano definendolo una tragedia per Albenga, Vazio, il suo delfino di allora e oggi Onorevole della repubblica italiana, ha snocciolato i dati veri, quelli che dimostrano la verità su mutui e opere costruite: “Noi non ci stiamo, coloro che oggi vogliono intitolare una via a Angioletto, vorrebbero farlo senza prima aver  prima chiesto scusa a lui e alla sua famiglia. Ci penseremo noi, molto presto – ha aggiunto Vazio – ad intitolare  una via a Viveri”.

Molti gli interventi nella serata. Il segretario Pd Andreis, nel suo discorso di apertura della serata, ha dato un riconoscimento morale all’opera di un sindaco che aveva una visione della città, un politico che  ha dato tanto agli albenganesi. Gli organizzatori hanno poi proceduto alla premiazione del concorso fotografico, e omaggiato di un mazzo di fiori la giuria. La sala è diventata silenziosa e molti avevano gli occhi lucidi quando  ha preso la parola il presidente dei fieui de caruggi che ha avvolto il tipico fazzoletto giallo dell’associazione al collo della moglie di Angioletto e  raccontato aneddoti della loro giovinezza e commovuendosi ha  ricordato che Angioletto era un fieui dei caruggi.

Una bella serata, ritmata dalla musica della band, tanti volti, tante persone, ognuno con il loro personale ricordo, ma soprattutto una comunità unita non solo nel ricordo del suo amato sindaco, ma con le idee chiare su quello che può e dovrà essere il suo futuro