(M C )- Prosegue anche sui social network il dibattito e la polemica sul forno crematorio di Albenga. Dopo la serata di ieri a Leca e le polemiche sorte a seguito dell’uscita dalla sala di un gruppo di cittadini contrari al forno crematorio, indignati per le parole dell’assessore Bruno Robello de Filippis, anche l’assessore Ciangherotti ha postato un commento. Scrive sulla sua pagina facebook: “Ero a favore del forno crematorio ad Albenga da subito, dopo essermi documentato sulla ricerca scientifica che un tecnico dell Arpal esterno, addirittura del nord-est Italia, mi aveva fornito fornito su mia richiesta”.
E aggiunge: “Dopo la serata di ieri, alla sala della banca d’Alba, avendo ascoltato con attenzione la spiegazione scientifica del progetto del forno sulla Piana albenganese da parte di un Ingegnere genovese, Alessandro Salvi, progettista di forni e perito tecnico in materia di cremazione (il quale ha escluso categoricamente la possibilità di inquinamento dannoso alla salute per un impianto moderno che funzioni correttamente) sono superfavorevole, tanto da essermi reso conto di persona che tutte le obiezioni avanzate ultimamente su mass media locali e social network sono solo pregiudizi ideologici fasulli e farlocchi sul piano scientifico; atteggiamenti così esasperati da spingere un gruppettino di “comitanti di SEL” a scappare pretestuosamente dal tavolo di confronto con la coda tra le gambe, dopo appena 20 minuti dall’inizio della serata, forse per imbarazzante codardia”.
“Una cosa è certa. Aver abbandonato la sala, per protesta, all’inizio della serata, dopo appena l’introduzione dell’argomento, rinunciando ad un’occasione unica per ascoltare, confrontarsi e ribattere con argomenti convincenti (l’occasione per il comitato del “no” sarebbe stata d’oro) è stata una dimostrazione di profonda ignoranza e notevole arroganza da meritare, fossimo a scuola, un secco giudizio di grave insufficienza. Mi auguro questo non sia l’insegnamento di vita che i nostri ragazzi ricevono, come lezioni, dagli adulti a scuola, nella società, nel tran tran di tutti i giorni”, conclude Eraldo Ciangherotti.