Depotenziamento ambulatorio di Terapia del Dolore Ospedale di Albenga, Melgrati: “Nessuna risposta esaustiva da parte dell’Assessore Montaldo”

Discussa questa mattina l’interrogazione del consigliere regionale e capogruppo in Regione di Forza Italia Marco Melgrati che ha chiesto spiegazioni in merito ai disagi e disservizi subiti dai pazienti relativamente al funzionamento dell’Ambulatorio di Terapia del Dolore dell’Ospedale di Albenga. Spiega il consigliere regionale: “a causa della carenza di personale, da gennaio del 2013 sono venuti a mancare due anestesisti, uno per malattia prolungata ed un altro per trasferimento, presso l’Ospedale di Albenga, per non chiudere una delle due sale operatorie si è stati costretti a ridimensionare il servizio ambulatoriale di Terapia del Dolore. Questo ha causato non pochi problemi per i pazienti che sono stati dirottati, per quanto riguarda l’attività non programmata, presso l’Ospedale del Santa Corona”.

“Il fatto è che a seguito di questo ridimensionamento – continua Melgrati – non poche sono state le segnalazioni da parte di pazienti che hanno vissuto momenti di gravi disagi a partire dalla denuncia di una paziente affetta da ernia discale dolorosa ischemica che è stata dirottata al Santa Corona ed alla quale è stato comunicato che avrebbe potuto essere visitata solo ad agosto 2013: stiamo parlando di una paziente il cui problema era risalente ai primi giorni di giugno 2013. Un fatto grave a mio parere perché le persone tormentate dal dolore non possono aspettare e sono costrette, come nel caso specifico della paziente, a rivolgersi all’anestesista privato con esborsi di denaro importanti e pesanti”.

In consiglio Claudio Montaldo, assessore alla Salute, ha così risposto all’interrogazione: «Relativamente al servizio di anestesia, un medico ha cessato il lavoro, ma l’azienda è stata autorizzata a rimpiazzarlo e quindi si ristabilisce l’organico precedente. La paziente di cui parla l’interrogazione è stata presa in carico dall’ospedale Santa Corona nelle 48 ore successive alla richiesta. Il centro terapia del dolore ha sede presso l’ospedale Santa Corona. Le visite sono calendarizzate secondo la classificazione: urgente; da effettuare entro 10 giorni; differibile; programmabile. È quindi il medico prescrittore che stabilisce il periodo entro cui  il paziente deve essere visitato. Per quanto riguarda l’attività privata, a cui ha fatto ricorso la persona oggetto dell’interrogazione, all’interno della Asl non si prescrivono epidurali jn intramoenia perché è possibile evadere tutte le richieste in tempi congrui. In particolare vengono eseguite circa 2100 epidurali ogni anno e oltre 1000 visite a nuovi pazienti. Il livello di attività e di risposta è buono e il servizio funziona in modo abbastanza tempestivo»

Il capogruppo di Forza Italia in regione si dice però insoddisfatto della risposta ricevuta dall’Assessore alla sanità in Aula questa mattina e precisa: “Montaldo replicando alla mia interrogazione ha comunicato che è stata accolta la deroga per l’assunzione presso l’Ospedale di Albenga di un anestesista in sostituzione di quello trasferito ma non ha fatto sapere niente in merito ad un altro problema che con il documento discusso in consiglio regionale ho portato all’attenzione dell’assemblea legislativa e cioè se è intenzione dell’amministrazione regionale reinvestire i risparmi derivanti dalle fughe dei pazienti, che il reparto privato di eccellenza di Chirurgia ortopedica del G.s.l. ha generato e quantificate per l’anno trascorso in un milione e mezzo di euro, nella sanità savonese per riportare il servizio pubblico su livelli di accettabilità”.

“Purtroppo ancora una volta Montaldo non è stato esaustivo nella sua risposta anzi si è ben guardato dal darmi informazioni precise e questo dimostra ancora una volta che non solo per quanto riguarda le politiche sanitarie la Giunta regionale naviga a vista, ma vi è l’intenzione di continuare quel percorso di depotenziamento della sanità savonese a vantaggio di quella genovese che da sempre è causa dei pesanti buchi nel bilancio regionale”, conclude Marco Melgrati.