«Poco meno di un anno fa l’Assessore Provinciale Vacca metteva tutti i sindaci in allarme a causa delle possibili sanzioni della Comunità Europea per la mancata depurazione nel ponente savonese. Svariate migliaia di euro per ogni giorno di ritardo. Per evitarle sosteneva la necessità di individuare il gestore unitario del Servizio Idrico Integrato della Provincia di Savona, questo per poter definire una tariffa unica per tutti i gestori della nostra provincia dalla quale trovare i finanziamenti necessari per collegare il ponente savonese al depuratore di Borghetto Santo Spirito (visto il fallimento e lo spreco di denaro pubblico per la costruzione del Depuratore Ingauno)».

Il Comitato Savonese Acqua Bene Comune ritorna sulle scelte più volte contestate all’amministrazione provinciale: «L’assessore Vacca metteva in campo un suo progetto che consisteva in un Raggruppamento Temporaneo (5 anni!) di Imprese, sia pubbliche che private. Le motivazioni e la proposta dell’Assessore erano, e rimangono, false, inaccettabili e illegittime. False – perché per determinare la tariffa non è necessario avere il gestore unitario del Servizio Idrico (ciò è stabilito nell’art. 154 del D.lgs 152/2006). Inaccettabili – perché prefigurano la privatizzazione del Servizio Idrico, in contrasto con la volontà espressa dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini della nostra provincia nel referendum del giugno 2011. Illegittime – perché nel caso si individui un soggetto gestore privato (o misto pubblico/privato) occorre andare a gara: in nessun caso è consentito di aprire ai privati senza espletare un percorso che il mercato richiede».

«Contro tale proposta ci fu una mobilitazione non solo del nostro Comitato ma anche di tantissimi sindaci, di numerose associazioni e forze politiche, nonché dei sindacati. Nel mese di maggio l’Assessore vacca riunì i sindaci i quali, in quasi 50 votarono per una gestione pubblica e partecipativa del Servizio idrico Integrato della nostra Provincia. Nel frattempo il Comitato Savonese Acqua Bene Comune presentò un suo progetto condiviso dai sindaci».

Il progetto non è stato preso in considerazione e, dice il Comitato, tutte le criticità sollevate sono rimaste senza risposta: «se gli interventi per evitare le costosissime (per i cittadini) sanzioni europee erano urgenti un anno fa, lo sono ancora di più oggi? Perché non è ancora stata definita la tariffa unica della Provincia di Savona e non sono ancora stati avviati i lavori di collegamento del ponente al depuratore di Borghetto Santo Spirito? Visto che la Provincia di Savona non ha fatto nulla in tutti questi mesi, quando arriveranno, chi le pagherà? L’Assessore Vacca e il Presidente della Provincia Vaccarezza di tasca loro? Perché l’assessore provinciale Santiago Vacca non ha più riconvocato (istituzionalmente è compito suo e di nessun altro) i sindaci che facevano parte di un apposito gruppo di lavoro, per dare avvio all’iter di studio di fattibilità del progetto di ripubblicizzazione presentato dal Comitato Savonese Acqua Bene Comune e condiviso dai sindaci? Perché il “solerte” presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza (al quale abbiamo chiesto più volte un incontro, a partire dal giorno del suo insediamento in provincia, e che, ad oggi, non ha trovato il tempo per ricevere il nostro Comitato, nemmeno dopo il referendum del giugno 2011), non ha sollecitato tale convocazione?».

Non è nemmeno chiaro, conclude il Comitato dove «siano finiti i soldi che i comuni del ponente avrebbero dovuto accantonare per risolvere il problema della depurazione? Ci risulta che nessun comune (ad eccezione di Andora che però andrà con Imperia, portandosi dietro i suoi soldi) li ha accantonati. Il Comitato Savonese Acqua bene Comune ha fatto, a questo proposito, un esposto alla magistratura, vedremo cosa sortirà questo nostro atto ma, nel frattempo, i sindaci e gli amministratori di questi comuni farebbero cosa giusta, saggia e doverosa se spiegassero ai propri cittadini come hanno impiegato i loro soldi che, per altro, dovevano, per legge, essere impiegati per il depuratore, non per altre cose».