Sabato 30 novembre presso la Sala della Sibilla della Fortezza del Priamar di Savona si svolgerà un convegno organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, diretto dal Dott. Carlo Vittorio Valenti, dal titolo “Che facciamo con questi piccoli, fragili guerrieri? Organizziamo una rete!”.

Il convegno vuole studiare le varie situazioni e i sintomi di disagio della fascia di età adolescenziale con l’obiettivo di organizzare un intervento di rete per ottimizzare le risorse presenti sul territorio e creare collegamenti funzionali tra le varie agenzie coinvolte.

«Quel che l’adolescente soprattutto vuole è di non essere veramente trovato, scriveva Winnicot: oggi il compito di trovarlo e di incontrarlo, risponde ad una situazione che non esito a definire di vera emergenza sociale e sanitaria – spiega il Dott. Valenti -. Al di là delle teorie e dei modelli sul dopo Edipo, che l’adolescente oggi assomigli più a Telemaco od a Narciso, che sia fragile e spavaldo, il problema vero è che troviamo sempre più spesso questi piccoli guerrieri, disperati, soli, in crisi. E sono crisi brutte, dure come la vita che incontrano, sempre caratterizzate dall’urgenza, esplosive ed intrattabili perché associate a tutte le sostanze che si trovano in giro, spesso sconosciute ai laboratori, oppure chiuse ed impenetrabili, desolate e affogate nell’angoscia, gli occhi che guardano nel nulla».

E continua: «La Regione Liguria ha uno degli indici più alti in Italia per il ricovero di minorenni; a Savona dallo scorso anno i ricoveri sono stati 38. Nella nostra ASL, per quasi tutti, il ricovero in urgenza avviene nel reparto di psichiatria del San Paolo, e sono ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Nel 2012 i minori in carico nei Centri di Salute Mentale erano 14, quest’anno ne abbiamo registrati 54. E’ una questione di civiltà sanitaria affrontare questo problema, e cercare di dare una risposta, coordinata dalla Regione, all’emergenza del disagio psichico in adolescenza. Dopo i 14 anni si entra in una linea d’ombra in cui nessuno ha ufficialmente la responsabilità della cura di un adolescente in crisi: i nostri Centri di Salute Mentale hanno, per scelta interna, abbassato l’età di presa in carico dai 18 ai 14 anni, ma non basta: l’accoglienza va fatta in luoghi dedicati, attenti a non condizionare la vita di persone in cui tutto è ancora fragilmente in gioco»

L’evento, patrocinato da Regione Liguria, Comune di Savona e Ordine dei Medici è rivolto alla cittadinanza e ha l’obiettivo di individuare proposte concrete attraverso una riflessione con i ragazzi, i genitori, gli insegnanti, gli studenti e gli operatori dei servizi sanitari e sociali.

La sessione mattutina dal titolo “Ascolto e risorse” sarà dedicata alla riflessione sulle risorse, gli spazi e gli strumenti disponibili. Nel pomeriggio verranno affrontate le tematiche relative ai percorsi terapeutici, le attività, i progetti anche con il contributo dell’associazionismo giovanile.

«L’idea di una rete di servizi sociali e sanitari rappresenta il tentativo di una risposta seria ad un problema complesso: – conclude Valenti -identificare una funzione di cura a cui tutti devono collaborare, uscendo ognuno dai sui stili di lavoro, dalle sue sedi, dagli uffici e dai reparti, per lavorare ad un progetto comune».