Liste attesa e mobilità passiva in Liguria, Melgrati (FI): “Scandalosa ipotesi di richiesta dell’autorizzazione preventiva”

“Secondo l’Assessore alla Sanità Montaldo è normale che un paziente debba aspettare da giugno fino a settembre per sottoporsi ad una risonanza magnetica. Così ha risposto alla mia interrogazione con la quale chiedevo spiegazioni in merito alle lunghe liste di attesa della Liguria ed al grave dato della mobilità passiva, che costa alle casse della regione 62 milioni di euro all’anno”. Così dichiara il Capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati che questa mattina ha chiesto spiegazioni a Montaldo sulla ipotesi paventata dalla Giunta, come risposta all’allarmante fenomeno della mobilità passiva, di inserire l’autorizzazione preventiva per farsi curare fuori regione.

L’esponente di F.I. sottolinea “come prevede la Costituzione italiana la facoltà di farsi curare dove si vuole è un diritto insopprimibile e l’introduzione della richiesta di autorizzazione preventiva per andare a farsi curare fuori regione viola pertanto il diritto alla salute. E’ chiaro quindi alla luce anche di questa ipotesi paventata dalla Giunta che in Liguria la situazione è difficile. In realtà l’assessore non da alcuna soluzione al problema delle liste d’attesa e delle fughe anzi parla anche di riduzione della mobilità attiva che dimostra quanto la nostra regione in materia di Sanità stia lavorando male”.

“Mentre in altre regioni – continua il Capogruppo di Forza Italia – le prestazioni diagnostiche e specialistiche vengono erogate per tutto il giorno fino a sera, da noi invece si incentiva l’esodo dei pazienti. Basti dire che è di questi giorni la segnalazione di una paziente che doveva sottoporsi ad una mammografia richiesta a marzo, poi rinviata dall’asl di riferimento a settembre del 2015. Un fatto vergognoso che dovrebbe portare ad interventi reali in grado di, non dico risolvere, ma di avviare un percorso migliorativo”.

“Grave anche il fatto che mentre i pazienti dell’Asl genovese possono rivolgersi ai centri medici che eseguono esami di tipo sanitario quali il Baluardo e/o Villa Salus ai cittadini dell’azienda sanitaria di Savona questo non è consentito perché non convenzionata con la conseguenza che in Liguria ci sono cittadini di serie A, vedi i genovesi, e cittadini di serie B, tutto il resto dei liguri. Anche in questo caso la risposta dell’Assessore, benché condividesse la mia preoccupazione, è stata assolutamente carente rinviando all’anno prossimo l’eventuale soluzione del problema. Le soluzioni potrebbero esserci ma è evidente che non c’è la volontà politica di trovarle e questo non è normale. Le nostre città in fatto di Sanità occupano le ultime classifiche del Paese, ecco su tali aspetti credo sia necessario fare qualcosa, altrimenti è vero quando si dice che la Sanità ligure e sui livelli del Burundi”, conclude Marco Melgrati.