(da Roma) – Si sono concluse con un verbale di chiusura le procedure di licenziamento collettivo riguardanti i lavoratori occupati nei servizi in appalto delle scuole sia EX LSU ed i cosidetti Appalti Storici. Dopo un’estenuante giornata di trattativa, in attesa delle soluzioni “politiche” che dovevano arrivare dal Miur con l’ausilio della Presidenza del Consiglio, nella tarda serata del 9 dicembre scorso, le federazioni di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltrasporti-Uil e i rappresentanti sindacali delle lavoratrici e lavoratori, hanno dovuto prendere atto della conclusione della fase amministrativa delle procedure di licenziamento collettivo acquisendo il conseguente verbale sottoscritto dai Consorzi e dalle Imprese titolari dei suddetti appalti e non dalle stesse organizzazioni sindacali, che hanno consegnato una dichiarazione firmata nella quale contestano le procedure e richiedono interventi adeguati a salvaguardare i lavoratori

A fronte della negativa chiusura delle procedure di licenziamento collettivo, oggi più di 15mila lavoratrici e lavoratori sono in fase di licenziamento e sono solo in attesa di ricevere la conseguente lettera che concluderà il loro rapporto di lavoro alla data del 31 dicembre 2013. A questi si aggiungeranno ulteriori 8500 addetti che vedono la gestione delle procedure di licenziamento collettivo a livello territoriale.

A fronte della situazione di mancate risposte da parte delle Istituzioni interessate e ai conclamati licenziamenti, che determineranno come unico risultato la creazione di migliaia di nuovi poveri e ambienti scolastici insalubri e non sicuri per alunni e personale in esso occupato, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti-Uil, unitamente alle proprie Confederazioni, confermano la Manifestazione Nazionale indetta per il 12 dicembre 2013 a Roma «a sostegno della salvaguardia occupazionale e di reddito delle lavoratrici e dei lavoratori Ex Lsu e Appalti Storici, per rivendicare adeguati provvedimenti di tutela e salvaguardia della dignità dei lavoratori degli alunni dei genitori e degli insegnanti».

Questo, dicono i sindacati,  «è il risultato conseguito per l’impossibilità di trovare soluzioni al Tavolo Politico di confronto, istituito ad hoc per la trattazione della vertenza tra il Miur e i sindacati di Categoria, per garantire il reddito e la continuità occupazionale per i suddetti lavoratori in rispetto delle normative che hanno prodotto negli anni passati la stabilizzazione di questi lavoratori, diversamente da come si era impegnato a fare lo stesso Ministero dell’Istruzione».

Oggi gli addetti ai servizi di pulizia e servizi ausiliari in appalto, cosiddetti Ex Lsu e Appalti Storici, si trovano ributtati nel girone infernale della precarietà e della disoccupazione dopo averla vissuta per più di un ventennio e che con provvedimenti specifici agli inizi degli anni 2000 pensavano di aver superato.

Nonostante si siano svolti diversi incontri al Tavolo Politico di confronto con il Miur e sia stato costituito alla Presidenza del Consiglio un ulteriore tavolo tra la stessa Presidenza, il Miur, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero del Lavoro per ricercare le soluzioni per la salvaguardia dei lavoratori attualmente occupati in tali appalti, i dicasteri interessati hanno avanzato solo ipotesi che devono oltretutto passare per emendamento nella Legge di Stabilità.

Ipotesi che determineranno solo l’allungamento, per un breve periodo e solo per un certo numero di lavoratrici e lavoratori, l’andata a regime dei tagli predisposti nella gara di appalto Consip Scuole, che si attestano nell’ordine del 50% delle risorse destinate a tali appalti.

«Nulla è valsa la più volte reiterata richiesta delle Organizzazioni Sindacali Confederali e di Categoria, nonché delle Associazioni Datoriali interessate, di poter avere un incontro al tavolo istituito alla Presidenza del Consiglio per poter concertare le soluzioni necessarie, proponendo inoltre concordemente una proroga alle stesse condizioni, che permetterebbe di gestire ed accompagnare i difficili processi in atto. Inoltre il risultato dell’incontro dI ieri al Ministero del Lavoro, produce l’effetto di contravvenire alla normativa contrattuale in materia di cambi di appalto e della stessa clausola sociale contenuta nella gara di appalto Consip, così come ha fatto rilevare lo stesso Ministero del Lavoro nel verbale, lanciando un importante monito alle imprese ma anche al Miur».