Stanziamento Governo al Gaslini, FI: “nemmeno la metà dei 5 milioni che ci si aspettava”

“Abbiamo appreso del parziale cambio di rotta del Governo sul Gaslini e dello stanziamento di 2 milioni di Euro a favore dell’Istituto. Possiamo affermare di essere in parte soddisfatti, perché anche grazie alla nostra denuncia portata avanti in sinergia con l’On. Sandro Biasotti, che sul taglio di 5 milioni subito dal Gaslini ha presentato un Ordine del Giorno che verrà discusso alla Camera in concomitanza con l’approvazione della Legge di Stabilità, il Governo ha fatto retromarcia”. Lo fanno sapere i consiglieri regionali di Forza Italia Marco Melgrati, capogruppo di F.I., e Matteo Rosso, vice presidente della commissione sanità della Regione, che per primi hanno sollevato il problema in Liguria portandolo all’attenzione dell’opinione pubblica insieme all’Onorevole di Forza Italia Sandro Biasotti.

Spiegano Biasotti, Melgrati e Rosso: “le preoccupazioni però rimangono ancora forti perché lo stanziamento stabilito di 2 milioni è di gran lunga è inferiore a quello che si aspettava fosse destinato al Gaslini. Questi fondi dovevano servire a sostenere una realtà di fama nazionale ed internazionale rinomata in tutto il mondo per la cura dei bambini, fiore all’occhiello della sanità ligure e del nostro Paese. A questa pensante riduzione di risorse si aggiunge poi la spada di damocle della paventata chiusura dell’Ospedale Evangelico di Genova, struttura di eccellenza per le nascite, che il Ministero ha inserito nella lista degli ospedali inefficienti e perciò da eliminare. Questo in base ad una mera statistica senza guardare minimamente alla funzione svolta del plesso sul territorio”.

“Purtroppo dobbiamo prendere atto del fatto che queste decisioni che il Governo sta mettendo in campo colpiscono duramente le strutture sanitarie del nostro territorio rischiando di mettere in ginocchio tutto il comparto dedicato ai più piccini. Rimane infatti il grave problema per la Liguria di questo tipo di offerta sanitaria la quale sta venendo pesantemente depotenziata. Non vorremmo che queste decisioni fossero il preludio di altre ben più gravi a vantaggio di regioni vicine come la Lombardia e la Toscana”, concludono Biasotti, Melgrati e Rosso.