(da Roma) “La web tax, anche nella nuova formulazione che ha escluso il commercio elettronico dal campo di applicazione, è una soluzione sbagliata perché le modifiche introdotte, seppur circoscritte alla pubblicità, andrebbero poste in sede comunitaria e non a livello nazionale”. Lo comunica l’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi in merito alla riformulazione dell’emendamento sulla web tax alla Legge di stabilità, in via di approvazione al Senato, che prevede l’obbligo di rivolgersi a soggetti titolari di partita Iva rilasciata dall’amministrazione finanziaria italiana per chi voglia acquistare servizi di pubblicità e link sponsorizzati on line.

“La questione dell’armonizzazione del mercato unico va affrontata in Europa”, spiega Comi: “Ho pertanto presentato alla Commissione europea un’interrogazione nella quale chiedo se ‘tale norma, che sia approvata o meno dalla Legge di stabilità, possa essere considerata compatibile con il mercato interno’ e se ‘l’individuazione così specifica del settore possa o meno essere considerata discriminatoria’ nonché se la necessaria ‘procedura di notifica’ sia stata rispettata. Questa norma rischia di violare i principi Ue di libera circolazione di beni e servizi e ci pone a rischio di infrazione”.