Su la testa 2012, tra musica e cinema; stasera il gran finale (con fotogallery)

di Alfredo Sgarlato – Secondo giorno per Su la testa. Antipasto pomeridiano: l’incontro a Palazzo Scotto Niccolari con Davide Aicardi, vincitore della Targa in memoria di Lorenzo Pisani, Adriano Sforzi, vincitore l’anno scorso, e Mario Mesiano, erede di Pisani nella gestione dello storico Cinema Teatro Ambra. Tema fondamentale della chiacchierata l’amore per il cinema, inteso da Davide e Adriano come sogno vissuto da ragazzini davanti a uno schermo e poi sogno da mettere su carta e pellicola per raccontarlo al mondo. Si è parlato anche delle difficoltà del mercato e del gestire una sala in provincia. Sforzi ha spiegato la propria attività di collaboratore, oltreché di regista, del progetto Kino, una serie di piccole sale con proiezione digitale, in cui si proiettano film poco distribuiti o scelti dagli spettatori. Aicardi ha raccontato la propria gavetta come sceneggiatore in tv e i difficili inizi del mestiere. Quindi i progetti futuri: Adriano ha mostrato il trailer di “King of the jugglers”, il progetto che insegue sin da ragazzo, la storia del più grande giocoliere del mondo; Davide, che si divide tra mille attività ha confessato che la sua terapia è scrivere filastrocche e Mario ce ne ha recitata una.

La serata musicale si apre ad Albenga con gli Inverter, gruppo di Genova che ha vinto il Su la Testa contest 2012 (ma tutti i gruppi partecipanti hanno bene impressionato la giuria). In effetti sono un gruppo di bella presenza scenica, tecnicamente preparati e divertenti. La musica, una ska-rock con testi demenzial-politici che il pubblico apprezza. Sempre da Genova arrivano gli Ex-Otago, che sebbene appaiano dei ragazzini sono già al quarto disco. La loro musica si inserisce in quel filone di gruppi come Perturbazione, Dente, Amor Fou, che mescola la migliore tradizione cantautorale italiana con suggestioni pop d’Oltremanica. Le canzoni degli Ex-Otago hanno una qualità di scrittura notevole, e un altrettanto valida presenza sul palco: ipercinetici e ironici saltano durante tutta l’esibizione. Brani come “Costa Rica” o “Ricominciamo da tre” se il mercato fosse intelligente sarebbero prime in classifica e sorprende la cover di “The rythm of the night” dance hit minore degli anni ’90 trasformata in pop da cameretta a la Belle & Sebastian. Moltissimi gli applausi, anche se loro stessi confessano – giocando – di aver portato pullman di sostenitori provenienti fin da Rapallo.

Secondo gruppo Bassvoice project ovvero Pippo Matino e Silvia Barba. Non sono una sorpresa, dato che sono spesso in concerto dalle nostre parti, ma una conferma. Matino è un bassista formidabile, in grado di trasformare il proprio strumento in mille altri, e Silvia è un’interprete magnifica. Quando si confronta con Edit Piaf o Mina, con la poco nota “Evviva lei”, scritta da Paolo Limiti, lo fa non solo con una voce spettacolare, ma anche con una capacità di tenere la scena impeccabile, uscendo vincitrice dalla sfida. Penso che qualsiasi altra interprete debba puntare al secondo posto, però Silvia Barba avendo scelto la strada della ricerca e non del successo è meno nota di altre che non hanno la stessa bravura. Ovazione da parte del pubblico, anche ieri sala piena, che si è innamorato del duo, a cui si uniscono in alcuni brani altri due ottimi solisti, Joe La Viola al sax e Andrea Marchesini alla batteria.

Prima della pausa intermezzo con La Valigia del Comico: Lorenza Bertoglio interpreta “L’ansia” di Ascanio Celestini e Manuela Visinalis “La lettura dei giornali” di Fernando Pessoa. Dopo una prima parte così scoppiettante il compito è difficile per chi segue. Infatti la proposta di Giulio Casale, un teatro canzone influenzato da Gaber e da alcuni cantautori americani underground, risulta un po’ fuori contesto. Il trevigiano Casale è da solo con la chitarra acustica, apre con una cover stravolta di “Heaven” dei Talking Heads, alterna canzoni e recitativi, con citazioni da classici immortali, da “Heroes” a “Redemption song”. Io l’ho trovato interessante, ma devo dire che ho sentito anche commenti molto aspri da parte di altri spettatori.

Chiude Andrea Mirò, che propone una serie di brani molto rock ritmi potenti e chitarre e tastiere incisive. Bello il brano di apertura, molto loureediano. Rispetto ad una precedente esibizione savonese, troppo intimista, l’ho trovata più convincente. In sintesi, un’altra bella serata. Stasera gran finale con Dolcenera, Francesco Piu, valido bluesman e Federico Sirianni, cantautore di talento che sarà accompagnato dallo Gnu Quartet, ensemble classico convertito al rock.

* Fotogallery a cura dello Studio Fotografico Rossello – Albenga