Sicurezza, Massa ("è Albenga"): "No alle ronde e ai rondisti"

di Giorgio Massa – Veniamo finalmente a conoscenza ad Albenga delle sorprendenti e sensazionali iniziative che il candidato sindaco della Lega ha in serbo per gli ingauni: LE RONDE! In effetti, immaginavo che tutte le “innovative” iniziative in tema di sicurezza si sarebbero semplicemente concretizzate con questa “folcloristica” genialità . È tutto qui?

Pur considerando che i disposti normativi hanno regolamentato l’utilizzo di tali ridicole formule di sorveglianza, occorre riflettere su molti aspetti che mi pare siano stati affrontati con pressapochismo o addirittura ignorati, forse a causa dell’entusiasmo di campagna elettorale.

Le ronde, grazie alle pulsioni di sana tutela istituzionale e alle relative pressioni della componente di An nel PdL, rispetto alla loro originaria proposizione leghista, hanno subito nell’iter legislativo, fortunatamente, svariate e sostanziose amputazioni che ne hanno praticamente disattivato ogni appetibilità da parte degli zelanti e ardimentosi sostenitori.

Tali e tanti sono i “paletti” messi in essere dal regolamento del Ministero dell’Interno – Decreto 8 agosto 2009 – che, chi sperava di circolare per le strade come Rambo, è già praticamente demotivato: niente mag-lite di un certo tipo, niente sfollagente, niente armi, niente spray paralizzante, niente manette, radio autorizzate, divieto di intervento ma obbligo solo di segnalazione, nessuna facoltà di polizia (e ci mancava anche quello), niente sirene, niente luci blu, niente divise verdi celesti o o di altri colori senza riferimenti a partiti politici, niente uniformi che possano confondersi con i corpi di Polizia (su questo non si scherza), rigidi requisiti rigidi per l’ammissione, etc. etc. Meno male.

Il rischio comunque incombente è quello che i “rondisti”, con lo zelo del neofita, si vadano a cacciare nei guai, in quanto impreparati sia sul piano operativo che psicologico. Con la ovvia conseguenza del disagio e maggior lavoro per le F.d.O., i quali dovrebbero accorrere per “togliere dai guai” i vari Superman in calzamaglia verde o rossa o blu oppure per un infinità di falsi allarmi, dovuti all’opera dilettantistica degli 007 della domenica.

Aggiungo inoltre, per dovere di trasparenza di pensiero personale, che le Forze dell’Ordine (vere) vedano di buon’occhio le ronde. Per ovii ed evidenti motivi. Paradossalmente, il privato cittadino della Repubblica, in questo tema di “collaborazione”, può essere molto più utile e non ha nessun limite di azione rispetto ad un componente di una “ronda”. Può liberamente circolare dove gli pare e a qualsiasi ora, da solo o in compagnia. Può segnalare alle F.D.O. qualsiasi persona sospetta o qualsiasi potenziale pericolo o reato che osservi, a qualunque cittadino della Repubblica, senza bisogno di essere codificato come componente di una improbabile pattuglia di “osservatori”.

Inoltre, per determinati reati quali i delitti contro la personalità dello Stato, delitto di devastazione e saccheggio, delitti contro l’incolumità pubblica, delitto di riduzione in schiavitù previsto, delitto di prostituzione minorile, delitto di iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, delitto di furto di armi, delitto di rapina e di estorsione, delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope, etc. e limitatamente ai casi in cui il delitto sia perseguibile d’ufficio, in flagranza di reato, il privato ha facoltà di arresto ai sensi dell’Art 383 del C.P.P.

Quindi, le ronde o come accidenti sono chiamate NON Servono a niente! Un grosso flop a livello nazionale. Prova ne è che in Liguria, solo in una città assistiamo alla concretizzazione di quella che io definisco farsa. In tutta Italia ad oggi, mi risulta che siano state regolarmente registrate nelle Prefetture meno di dieci associazioni di “osservatori” o rondisti (non conosco esattamente la definizione)…

Questo non è certo un invito a trasformare tutti in 007 autonomi: anzi! Vuole solo sensibilizzare gli animi e la coscienza collettiva sulla base del senso civico che risiede in ognuno di noi ed avvicinare il popolo alle Istituzioni, tenendo bene a mente, però, che i compiti e i ruoli istituzionali di determinati settori sensibili dello Stato, come la Pubblica Sicurezza e l’Ordine Pubblico, sono e devono restare una competenza dello Stato.

Tralasciando per un attimo l’argomento, perché credo che sia quantomai superfluo e tedioso sottolineare la palese inutilità di una tale balzana idea, auspico che le F.d.O., considerato che vigilano sulla sicurezza dei cittadini, devono ricevere adeguati fondi e risorse.

La fondamentale sicurezza dei cittadini resta prima di tutto nella certezza dell’azione a tutela dei diritti fondamentali operata legittimamente dalle Istituzioni. Non si dimentichi che il Sindaco Tabbò, in materia di sicurezza ha messo in essere tutti gli strumenti che aveva a disposizione come le Ordinanze Sindacali (che sono forse le uniche misure realmente concretizzabili delegate con il nuovo pacchetto sicurezza), le richieste plurime e riunioni della commissione Provinciale di sicurezza (oltre 13 volte), l’installazione delle telecamere di sorveglianza (che saranno estese a tutto il territorio e arriveranno a 100), l’impiego della Polizia Municipale per compiti di PS in collaborazione alle altre F.d.O., la costante opera di comunicazione con la Questura e i comandi dell’Arma, l’ammodernamento degli strumenti di comunicazione e controllo della centrale operativa della P.M., l’impiego della P.M. in compiti ausiliari di P.S. e molto altro.

La reale innovazione del pacchetto sicurezza, invece, è il potere di ordinanza del Sindaco che con i nuovi disposti ha una maggiore flessibilità di intervento in campi prima preclusi o che venivano interessati dall’adozione di provvedimenti amministrativi che non sfuggivano a pesanti censure di illegittimità per eccesso di potere per sviamento della causa.

Oggi è concretizzata una maggiore organicità testuale nonché una più ampia gamma di strumenti a disposizione del Sindaco, per garantire il bene della sicurezza nella sua duplice veste dell’“incolumità pubblica” e della “sicurezza urbana”. Sono stati ampliati sensibilmente gli ambiti di intervento in cui è legittima l’adozione di ordinanze a tutela della sicurezza. Accanto all’“incolumità pubblica” – prima “incolumità dei cittadini” – compare oggi il riferimento alla “sicurezza urbana”, che non possono essere certo assicurate con le ronde.

La situazione attuale ed i primi risultati dell’opera compiuta dal Sindaco, fanno ben sperare e consentono di programmare una prosecuzione sulla strada intrapresa. Senza clamore e nel rispetto delle Leggi dello Stato. Senza proclami e annunci propagandistici. Rispettando le libertà individuali di tutti coloro che rispettano a loro volta la Legge.

Albenga non ha bisogno di pattugliamenti o rastrellamenti, né di ronde para-militari né tantomeno di zelanti osservatori appostati vicino ai cestini dell’immondizia o dietro ai parcometri. Lo Stato è di Tutti e tutti dobbiamo essere dalla parte dello Stato. È l’unica nostra forma di tutela.

* Giorgio Massa – Candidato Consigliere ComunaleLista Civica “è Albenga” -Tabbò Sindaco.

1 Commento

  1. finora dove hanno istituito le ronde mi sembra non si sia mai presentato nessuno, quindi è solo propaganda e anche vecchia….

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