Biogas in ex-cava "Fossa di Lavagnin” a Pontinvrea? Dalla Regione sì unanime a nuovi accertamenti

Il consigliere regionale Carlo Vasconi (Verdi) ha illustrato all’ultimo consiglio della Regione Liguria un’interrogazione sugli accertamenti geotermici nell’ex cava “Fossa di Lavagnin” a Pontinvrea, tema all’ordine del giorno dibattuto anche nel parlamentino comunale del borgo savonese lunedì sera per fare il punto sui nuovi sviluppi. Vasconi ha chiesto alla Giunta Burlando di valutare le ultime analisi commissionate dal Comune e di dare disposizione agli organi preposti di effettuare nuovi monitoraggi tramite la realizzazione di carotaggi e il posizionamento di piezometri per il rilevamento di biogas.

“È un problema – ha spiegato Vasconi – che interessa il comune di Pontinvrea da tempo. A marzo 2009 il Consiglio ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegnava la Giunta a completare gli accertamenti chimici e geotermici, oltre che allo smaltimento dei rifiuti tuttora abbancati nella discarica, invece il problema permane. La Regione sostiene, tramite i suoi uffici, che non esistono pericoli, ma nuove analisi geologiche, commissionate dal Comune di Pontinvrea a professionisti del settore, hanno evidenziato la presenza anomala di biogas nel sottosuolo, potenzialmente pericoloso”.

Sullo stesso argomento anche Gianni Vincenzo Plinio (An) ha illustrato un’interpellanza. “Studi specialistici – ha detto Plinio – dimostrano l’esistenza di anomalie. Chiedo alla Giunta di fare chiarezza: sulla salute non si scherza. L’ordine del giorno di cui ero primo firmatario è stato approvato, ma quanto stabilito all’unanimità da questo Consiglio ad oggi non è avvenuto”.

L’assessore all’ambiente Franco Zunino ha risposto: “Secondo Arpal non risulta che il materiale abbancato sia pericoloso, però alcuni lavori non sono stati eseguiti correttamente, quindi gli uffici regionali hanno fatto una nuova ordinanza, che tiene conto dell’ordine del giorno approvato in Consiglio. Il sindaco di Pontinvrea ha chiesto indagini più approfondite, perché riteneva possibile la presenza di biogas, quindi la Regione ha dato ad Arpal l’incarico di approfondire la situazione e verificare definitivamente che non ci siano pericoli per le persone e per l’ambiente”.

Soddisfatto Vasconi, mentre Plinio ha sottolineato le difficoltà di comunicazione tra gli assessorati e gli uffici. Sul ripristino ambientale della cava è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno sottoscritto da tutti i consiglieri (primo firmatario Matteo Marcenaro, Moderati per il Pdl). Il nuovo documento impegna la Giunta “A dare compiuto corso all’ordine del giorno del 3 marzo 2009 effettuando indagini chimiche geologiche in grado di accertare in maniera inequivocabile l’assenza di rischi per la salute e l’incolumità dei cittadini”.