Albenga: Miceli ha inaugurato il suo point elettorale con il taglio del nastro della mostra "Appartenenze"

Un grande letto nuziale, ciotole per il cibo, stuoie e pali da tenda…C’è l’antico arredo di una tenda Tuareg: le finestre ideali di questa tenda (sette grandi fotografie realizzate dal giovane fotografo Luca Parodi per TRIBALEGLOBALE) non affacciano sul deserto del Sahara ma guardano un mondo che conosciamo: muri a secco, olio, un basco, una meridiana, una giara, gli ulivi. Questa suggestione non è frutto della fantasia, ma è l’allestimento dell’info point di Albenga, in Via Cavour, di Nino Miceli, candidato per le elezioni regionali.

Miceli ha inaugurato questa mattina, alle ore 11, con una grande partecipazione, il suo personal point ad Albenga con il quale intende confrontarsi con i cittadini lanciando un preciso messaggio: “Albenga è la città della cultura e proprio con il linguaggio dell’arte intendo raccontarmi e avvicinarmi agli albenganesi”.

Sono intervenuti, oltre a Nino Miceli, anche il Sindaco di Albenga Antonello Tabbò, il Segretario provinciale del Pd Giovanni Lunardon, l’Assessore Regionale alla Cultura Fabio Morchio, il Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza di Savona Umberto Scardaoni e Giuliano Arnaldi curatore della mostra.

Il titolo della mostra è “appartenenze” e Miceli spiega così la sua scelta: “Le appartenenze sono forza, le diversità risorsa e nel mio point troverete immagini che evocano la memoria della nostra appartenenza, che la fondano e vivificano ( come le belle fotografie della Resistenza a Ponente ) “mescolate” a oggetti che evocano altre appartenenze: quelle del popoli nomadi del deserto del Sahara , i Beduini. Il mondo cambia sotto i nostri occhi- prosegue Nino Miceli – e il dovere della politica è governare questo cambiamento secondo i princìpi sempre attuali della nostra Costituzione, orgogliosi e consapevoli della nostra identità e quindi rispettosi delle identità altrui secondo quei concreti princìpi di libertà per i quali tanti giovani italiani, tanti albenganesi hanno dato la loro vita: libertà di vivere, di lavorare, di studiare nel reciproco rispetto. A proposito, Beduino in italiano si traduce uomo libero….”.