Affido a coppia gay, on. Brambilla: “la politica non strumentalizzi; decisione che non scandalizza, se corrisponde all’interesse del minore”

«Sarebbe opportuno mettere da parte qualsiasi velleità ideologica “pro” o “contro” le unioni gay e concentrarsi esclusivamente su ciò che conta: il bene del bambino. Con questo spirito, nel mio ruolo istituzionale, ho disposto che vengano immediatamente assunte maggiori informazioni sulla vicenda». È quanto annuncia l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, commentando il caso della bambina di tre anni affidata temporaneamente a una coppia di gay.

«La legge – spiega l’on. Brambilla – garantisce non solo alle famiglie tradizionali ma anche a single o comunità familiari la possibilità di prendersi cura di minori in difficoltà. E questo è quanto accaduto a Bologna. Occorre precisare che non si tratta di un’adozione, che recide il legame con i genitori naturali ed è, o dovrebbe essere, “per sempre”. In quel caso è necessaria la presenza di una mamma e di un papà. Qui si tratta di un affidamento temporaneo, istituto diverso, e la questione va affrontata e risolta con buon senso, avendo come unico criterio-guida l’interesse del minore».

«La scelta di affidare la piccola alla coppia degli “zii”, persone conosciute e amate dalla bambina, piuttosto che a sconosciuti, era la soluzione migliore? Non si conoscono le motivazioni del Tribunale dei Minori di Bologna e non si conoscono i termini della vicenda: per questo ho disposto un approfondimento. Ma certamente è una decisione che non mi scandalizza, se corrisponde all’interesse del minore. Penso infatti che, quando si commentano situazioni del genere, sarebbe opportuno mettere da parte qualsiasi velleità ideologica “pro” o “contro” le unioni gay e concentrarsi esclusivamente su ciò che conta: il bene del bambino o della bambina. Mi auguro che la politica non tenti di strumentalizzare una vicenda che di politico non può e non deve avere nulla», conclude Brambilla.