Albenga – Incontro sul Forno crematorio carico di tensione

01 Foto per giornali 9x5-2di Mary Caridi – Davide e Golia. Appare sempre più una lotta impari – dicono i sostenitori del comitato No forno – quella che vede scontrarsi un gruppo di cittadini e una parte dell’amministrazione comunale di Albenga. Le furbizie del politico contro l’ingenuità del cittadino che, suo malgrado, deve andare all’attacco per autodifesa. Il racconto della serata di ieri sera a Leca d’Albenga e  che doveva essere l’occasione per un confronto sul Piano regolatore cimiteriale tra amministrazione e cittadini, si è trasformato in un episodio tutto da decifrare.

Iniziata dopo le 21 la serata prevedeva una lunga serie di interventi di tecnici e dell’amministrazione. Entro le ore 24 la serratura della banca d’Alba sarebbe scattata e dunque quello era il tempo massimo per consentire il confronto. Contingentando il tempo di ogni intervento, i presenti hanno subito compreso che lo spazio per osservazioni, repliche o richieste di chiarimenti, sarebbe slittato agli ultimi dieci minuti.

Questo timore ha probabilmente fatto scattare l’impazienza  di uno dei presenti che ha pensato subito alla trappola a tempo. E dalle lungaggini di Bruno Robello de Filippis, che hanno fatto spazientire il dottor Secco è apparsa la conferma di questa strategia. Tanto che interrompendolo ha pronunciato la frase che ha dato il via alle polemiche. “O siamo tutti cretini o lei non ha il dono della sintesi”- ha detto il Prof. Secco e di rimando l’assessore Bruno Robello de Filippis ha risposto: “la prima che ha detto!”.

Una risposta che ha creato come conseguenza l’abbandono della sala da parte di un folto gruppo di sostenitori del Comitato. Un ulteriore tassello della guerra di nervi che anima le due fazioni: una a favore del forno crematorio, l’altra determinata ad impedirne la nascita.

13 Commenti

  1. Le voci che circolano parlano di ribellione in atto da parte di alcuni consiglieri di maggioranza, che ci sia qualche speranza di salvare la città dal forno?

  2. Mi risulta che la settimana entrante (se non erro il giorno 29 c.m.) ci sarà un consiglio comunale avente ad oggetto (tra le altre) proprio la pratica del forno crematorio. Perchè non andare in massa al consiglio per vedere direttamente chi degli attuali amministratori è a favore o contro? Tutto nella massima civiltà e democrazia, ben inteso.

  3. Papeà@..il tuo chiaro esempio in termini tangibili decreta senz aappello che l’operazione oltre a danneggiare (pèer mancato introito) il Comune e quindi la COPSA PUBBLICA, come regolarmente si ferifica con il P.F…., SOTTRAE PURE DALL’ECONOMIA (imprenditoria edile artigiana) una mole di lavoro relativa alla realizzaizone delle cappelle funerarie pari a 1.600.000 e molto di più.

    La dimostrazione che “quando un Ente pubblico vende, lo fa al prezzo unitario della latta e invece quando deve comprare, paga un prezzo unitario del platino”
    Altro che Prefetture e ritorno all’azione di controllo!!!
    Un tempo certe cose non potevano accadere perchè prina della Corte dei Conti interveniva l’azione amministrativa di controllo PREVENTIVA.

    Tanto per iniziare sarebbe giusto ed equo che come in altro caso dell’acquedotto, il passivo tremendo generato dal pagamento delle opere al gestore se le pagassero gli amministratori che hanno venduto l’acquedotto o quelli che non hanno vigilato su come si sono potuti generare quei milioni di euro…
    Vogliamo evitare di ripetere l’errore o, con la scusa che tanto non si risponde mai a nessuno, si operi in deregulation o a braccio?

  4. Papeà@ Bravo ad averlo ricordato, molto opportuno e ..grazie della condivisione.
    Con tutte le contraddizioni in essere che il “Project financing”, figlio di questi periodi di dominio della finanza creativa caratterizzato dalla mortificazione della cosa Publbica e dello Stato e dall’assoggettamento delle risporse pubbliche ai voleri del privato. Aria fritta….per dirla come và detta: ” SOCIALIZZARE LE PERDITE E PRIVATIZZARE I PROFITTI”.
    IN molte regioni stann poiangendo lacrime amar eora che hanno svenduto per un cesto di banane gli ospedali in Project financing (Veneto e Toscana..andare a legger ein che condizioni sono per correre dietro a querte panzane da pseudo-manager con la schiena dritta e la volpe sotto l’ascella…) , peraltro arrecando un GRAVE DANNO NON SOLO alle casse erariali ma anche al mondo produttivo imprenditoriale, estromesso di fatto per decine di anni dalla blindatura concessoria del P.F….
    Spiace dover riscontrare che i partiti di opposizione si soffermino sull’aspetto ecologico neppure citando e smaschrando questi importanti aspetti emersi qui SOLO QUI nei commenti.
    Come mai? Fors eperchè in tema di privatizzazioni nessuno può erigersi a censore di qualcun’altro……………………………….
    🙂
    grazie.

  5. Concordo in pieno con quanto scritto da ? anzi aggiungerei alle sue considerazioni: perchè oltre alla privatizzazione dei servizi cimiteriali non si parla per nulla della realizzazione delle 40 “Are funerarie” previste nel cosiddetto “Project financing”?

    Si tratta, in pratica, di 40 cappelle private, ma costruite su suolo pubblico, con una concessione di 90 anni, che al costo di 40.000€ cadauna assicureranno un introito di ben 1.600.000€ nella casse di Cremazioni Ponente da aggiungere agli 80.000€ che il comune verserà annualmente sempre a Cremazioni Ponente per la “cura” dei 5 cimiteri ingauni.

    Se verrà realizzato il forno crematorio a Leca si concretizzerà una situazione veramente paradossale: i cittadini non facoltosi verranno cremati in un forno costruito da facoltosi cittadini che, aborrendo di essere cremati nel forno da loro stessi costruito pochi metri distante, hanno optato per la nobile formula della cappella privata e per continuare ad imporre la loro presenza sotto “altre spoglie” per ben 90 anni.

  6. … come il sole !!! Al contrario sono poco chiari i motivi di questo sconsiderato “project financing”.

  7. Il forno crematorio ed il resto sono solo un grosso affare per alcuni privati di grande appetito come molti politici. All’interno della maggioranza ci sono alcuni onesti dissidenti ma vengono tutti sotto scacco al grido di “O forno crematorio o cade la giunta”. Chiaro?

  8. Domani sera la riunione di maggioranza sul forno.
    Al bar dicevano che potrebbe esserci qualche sorpresa…

  9. Grazie Tex, sei tra i pochi ad aver apprezzato il mio pensiero. Te ne sono grato.
    Yoda Maestro Jedi@ si si ma avete informato anche sull’aspetto appalto e dismissione del servizio publbico o solo la faccenda inquinamento.?
    Premettendo che non ne faccio una questione partitica e non stò schierato ne da una parte ne dall’altra, mi chiedo perchè l’opposizione si accanisca con la storia dell’inquinamento e non informino la popolazione su questo aspetto FONDAMENTALE e MOLTO GRAVE…
    O dobbiamo pensare che della privatizzazione di un servizio pubblico no gliene importi pèiù di tanto?
    Su questo tema, pèurtoppo, non posso dire di aver sentito l’opposizione spellarsi i polpastrelli a fare comunicati stampa.
    Per esempio, ancora oggi gli ingauni non sanno come la pensino realmente sia la destra che la sinistra su questo tema. Crede nella gestione pubblica o in quella privata per quanto riguarda: l’ACQUEDOTTO (…) , LA GESTIONE NETTEZZA URBANA, LA SANITA’…. (AHI AHI AHI…). E in tema di inquinamento del’acqua e dell’aria NON sappiamo ancora cosa ne pensano di FITOFARMACI IN AGRICOLTURA (OOPPS..), CENTRALI A CARBONE ,,, 🙂 ECETTERA ECETTERA…
    Dato che poi vengono a chiederci il voto e promettono mari e montagne quando vincono poi vorremmo vederfe qualcosa come per esempio, qualche promessa mantenuta.
    Sulla faccenda acqua potabile e gestione acquedotto (non si sa nemmeno a chi si deve questa dismissione e chi aveva la possibiltà di riprenderlo nella gestione pubblica o chi doveva controllare le spese di investimento del gestore) tanto per citare un caso che attiene a una dismissione, come si rimedierà oggi?
    Quella somma milionaria da corrispondere al gestore CHI LA PAGHERA’???
    Saranno gli amministratori responsabili o i cittadini in bolletta?
    Oppure sarà il filantropo nuovo gestore che riassorbirtà a se la cifra?
    Io un idea ce l’ho…
    La gestione cimiteri è una cosa simile in quanto SERVIZIO PUBBLICO,, come la spazzatura etc.
    Dunque, pensammughe béen!

  10. Bravo! É proprio per questo che contestiamo la “pubblica utilità” affermata nella delibera della giunta comunale del 13 agosto! Non c’è nessuna pubblica utilitá per i cittadini di Albenga a cremare nel nostro territorio tutte le 4’000 salme provenienti ogni anno dagli altri comuni del ponente e del basso Piemonte.

  11. Sulla questione del forno crematorio, come mai ci si ostina con argomenti minori come la storia del’inquinamento (ma quale inquinalento…per piacere!)? Perchè si mandano addirittura avanti gli agricoltori cercando di erigerli a rappresentanti della voce di tutta la cittadinanza, invece di parlare di aspetti PIU’ IMPORTANTI?
    Aspetti incredibilmente NON diffusi, come la faccenda connessa al forno, dell’appalto trentennale dei cimiteri che potrebbe andare a finire come la brutta storia della cessione dell’acquedotto dell’ACQUA PUBBLICA ingauna, dato ai privati tanti anni fà che oggi si vendono i risultati?
    Come mai si parla del contorno e non della pietanza?
    Chi è CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI FAREBBE BENE A DIRLO APERTAMENTE.
    CHI TUTELA LA COSA PUBBLICA E CON ESSA I SERVZI CHE DEVONO RESTARE PUBBLICI E NON FINIRE IN MANO AI PRIVATI?
    Perchè continuare a imbonire la gente con le PANZANE che il “privato costa meno” che “i Cittadini hanno solo che da guadagnarci” ” e altre MINCHIATE che NON se le crede manco chi le dice?
    E su questo tema, IMPORTANTISSIMO perchè già in passato Albenga ha avuto modo di “distinguersi” (gli esempi non mancano come acqua, rifiuti e ..altro che tutti sanno) , non hanno forse diritto i Cittadini a sapere CHI è a favore della DISMISSIONE DI SERVIZI PUBBLICI, che ricordiamo sono un BENE PUBBLICO CIOE’ DI PROPRIETA’ dei cittadini e non macchine per fare euro e prima di FARLI FUORI BISOGNEREBBE CHIEDERE IL PERMESSO AI PROPRIETARI CIOE’ AI CITTADINI?

    Purtroppo, da quando le Prefetture sono state PRIVATE del CONTROLLO AMMINISTRATIVO che esercitavano sulle amministrazioni, sull’onda della deregulation di stampo tristemente federalista, il danno non è mai colpa di nessuno e fino a che la frittata è fatta e non si compie e il danno, la Corte dei Conti non ha competenza e chi PAGA sono i Cittadini.
    Cioè NESSUNO CONTROLLA e NESSUNO E’ MAI CHIAMATO A GIUSTIFICARE SCELTE DI PROGRAMMA E RELATIVI EVENTUALI DANNI CHE HA PROVOCATO.
    ANDATEVI UN PO’ A VEDERE QUALI SONO LE TRAPPOLE DEL PROJECT FINANCING PER L’INTERESSE COLLETTIVO, cosa significa realmente esternalizzare, e altre amenità con il termini inglesi utili solo a confondere le idee e a nascondere enormi rischi per la tutela della cosa pubblica, termini utili solo agli pseudo-manager all’italiana per giustificare i loro stipendi…!
    Queste sono le cose che contano altro che gli argomenti per distrarre i cittadini!
    Altro che federalismi e manegge per portare tutte le competenze nelle regioni e nei comuni….e le FALSE NECESSITA’ DI RIFORMARE IL TITOLO V°… bisognerebbe tornare al passato RIPORTANDO QUASI TUTTE LE COMPETENZE A ROMA E RIDARE IL POTERE DI CONTROLLO AMMINISTRATIVO AI PREFETTI VISTO CHE A LIVELLO DECENTRATO PIU’ CHE CASINI NON SONO STATI FATTI!

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