Stato-Regioni Patto per la salute, ass. Montaldo: “pronti a firmare, ma no a taglio finanziamenti”.

“La firma del nuovo patto della salute tra Regioni e Stato è alla portata, basta che il Governo non tagli i finanziamenti per la sanità nel 2014 e non comprima ulteriormente i servizi ai cittadini”. Lo ha detto il vicepresidente e assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, intervenendo all’ottavo Risk Management Forum in corso ad Arezzo, dedicato alle politiche ed alle tecnologie della prevenzione e della gestione del rischio in sanità.

“Non è possibile – ha sottolineato Montaldo – scendere al di sotto del finanziamento previsto del fondo sanitario da parte dello Stato, di 109,9 miliardi di euro e nemmeno tagliare ulteriormente i servizi ai cittadini”.

“Se questi due presupposti verranno rispettati – ha continuato l’assessore alla salute della Liguria – siamo disposti a discutere tutti gli aspetti della sanità italiana. A cominciare dall’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, le prestazioni che il sistema deve garantire a tutti i cittadini, che non si rinnovano da dieci anni, dove si dovranno togliere prestazioni desuete e inserirne di nuove. E procedere sulla strada della omogenizzazione dei costi tra regioni diverse, distinguendo tra regioni che in questi anni hanno fatto i compiti a casa bene e quelle che non lo hanno saputo o voluto fare”.

“La firma del nuovo patto della salute tra Regioni e Stato è alla portata, basta che il Governo non tagli i finanziamenti per la sanità nel 2014 e non comprima ulteriormente i servizi ai cittadini”. Lo ha detto il vicepresidente e assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, intervenendo all’ottavo Risk Management Forum in corso ad Arezzo, dedicato alle politiche ed alle tecnologie della prevenzione e della gestione del rischio in sanità.

“Non è possibile – ha sottolineato Montaldo – scendere al di sotto del finanziamento previsto del fondo sanitario da parte dello Stato, di 109,9 miliardi di euro e nemmeno tagliare ulteriormente i servizi ai cittadini”.

“Se questi due presupposti verranno rispettati – ha continuato l’assessore alla salute della Liguria – siamo disposti a discutere tutti gli aspetti della sanità italiana. A cominciare dall’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, le prestazioni che il sistema deve garantire a tutti i cittadini, che non si rinnovano da dieci anni, dove si dovranno togliere prestazioni desuete e inserirne di nuove. E procedere sulla strada della omogenizzazione dei costi tra regioni diverse, distinguendo tra regioni che in questi anni hanno fatto i compiti a casa bene e quelle che non lo hanno saputo o voluto fare”.