Staff Chirurgia Protesica del S. Corona “part-time” al reparto GSL di Albenga, Melgrati: “cui prodest… o meglio, chi ci guadagna?”

«Per fare gli interessi della Sanità pubblica per il reparto di Chirurgia Protesica basterebbe potenziare il numero degli interventi settimanali di questa reparto di eccellenza del Santa Corona. Infatti non si capisce l’esigenza di trasferire “part-time” l’intero Staff del reparto di Chirurgia Protesica del Santa Corona, guidato dal Primario Dott. Andrea Camera, all’Ospedale di Albenga, presso il reparto privato del G.S.L. (gruppo Sanitario Ligure)». Lo fa sapere il capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Melgrati che annuncia la presentazione di un interrogazione urgente.

L’esponente di Forza Italia continua: «prima di esaminare la questione nel dettaglio bisogna fare alcune doverose premesse: il reparto di Chirurgia Protesica diretto dal Dott. Camera, che è riconosciuto come reparto di eccellenza per la Sanità in tutta Italia, esegue annualmente circa 1000 interventi, con una lista di attesa ad oggi di 1.500 pazienti. L’attrazione da fuori regione raggiunge e supera punte del 30%, realizzando, per questo reparto, forti economie su scala regionale e determinando incoming sanitario. È noto infatti che la Regione trae profitto dai pazienti che provengono da altre Regioni. Anche se, nel totale regionale, il delta negativo, nel 2012, come dichiarato martedì in Consiglio Regionale dall’Assessore Claudio Montaldo, è ancora pesante, ed è passato da meno 57 milioni del 2011 a meno 62 milioni di euro nel 2012. La riduzione della mobilità attiva di 1 milione di euro è da ascriversi all’attività elettiva del reparto privato del G.S.L. di Albenga, che nel 2012 ha realizzato 8 milioni di euro di fatturato con particolare riferimento all’attività protesica».

«E allora – si domanda Melgrati – non si capisce perché, per un reparto, quello del Santa Corona, che effettua 25 operazioni alla settimana, 5 al giorno, utilizzando una sala operatoria, non venga concesso di allungare i tempi giornalieri, portando a 8 il numero delle operazioni al giorno. Con questi numeri, potenziando il personale in servizio (con lo stesso Staff), e quindi anestesista e personale di sala, si potrebbero fare circa 800 interventi in più all’anno, senza dover ricorrere alla struttura privata convenzionata che all’Asl costa sicuramente di più. Senza contare il fatto che, essendo Dea di secondo livello, presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure sono presenti, in caso di complicazioni, il reparto di Chirurgia Vascolare, la Rianimazione (ad Albenga ne esiste uno di post intensiva), il Radiologo Interventista, nonché l’Unità di Terapia Coronaria Intensiva UTIC».

Il capogruppo di Forza Italia esprime poi le sue preoccupazioni: «non è un caso che in un anno dal reparto del G.S.L. di Albenga siano arrivati d’urgenza al Santa Corona 4/5 pazienti per complicazioni operatorie non risolvibili in sede ad Albenga. Se si andranno a fare 150 interventi (per ipotesi) l’anno con lo Staff pubblico del Santa Corona in “trasferta” al G.S.L., alla struttura privata andrebbero un milione e 500 mila euro di D.R.G. (Diagnosis Related Group)” ricavati dal pagamento di questi interventi.

“Alla luce di tutto ciò le domande che poniamo nell’interrogazione all’assessore Claudio Montaldo sono le seguenti: perché l’Azienda Pubblica A.s.l. n. 2 rinuncia ai recuperi fuori regione per regalarli ai privati, ancorché convenzionati con il pubblico? Se la Regione vuole smaltire le liste di attesa, perché invece di demandare al G.S.L. non le smaltisce al Santa Corona, con l’aumento del numero delle operazioni, con un leggero costo in più dato dal potenziamento del personale dedicato e degli anestesisti, ma con un risparmio evidente? Chi ci guadagna da questa operazione? Perché chi perde, ovviamente, è il pubblico, ovvero i cittadini Liguri!», conclude Melgrati.

2 Commenti

  1. Una cosa che fà acqua da tutte le parti, sia sotto l’aspetto dei conti (perchè far fare al privato quello che si potrrebbe fare in ospedale?) che sotto quello della legge (come la mettiamo con le incompatibilità dei medici ospedalieri?)…per non parlare di quello della procedura.
    Il consigliere quindi stà dicendo cose vere e piuttosto gravi per chi fà finta di ignorarle.
    Strano che stà cosa si perde nel vuoto.

  2. 20 milioni l’anno che finiscono dalle casse pubbliche ai privati invece di non spendere un azzo e farli fare a Pietra nel reparto publbico. Perchè?
    Dov’è il risparmio? Chi ci guadagna?
    Una brutta faccenda che invece che nella sala consigliare regionale dovrebbe essere affrontata in un altro posto in V.le Brigate Partigiane, 2 e forse anche in P.zza Portoria 1.

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