Savona, sfida alla crisi: la Camera di Commercio mette in campo anche le riserve

La Camera di Commercio di Savona sceglie di andare in rosso, nel 2014, con l’obiettivo di destinare tutte le risorse che si renderanno disponibili, ed anche una parte di riserve, al sostegno dell’economia della provincia. “È il segnale che vogliamo dare alle nostre imprese impegnate in una durissima e sfiancante sfida – ha detto questa sera il presidente Luciano Pasquale illustrando davanti al Consiglio Camerale il preventivo per il prossimo anno -. Dobbiamo coltivare e far crescere i sia pur deboli e parziali segnali positivi che sono emersi negli ultimi mesi”.

La Camera destinerà oltre 2,6 milioni di euro agli interventi in campo economico, dalla promozione delle eccellenze territoriali alla promozione del turismo, dai sostegni alla presenza delle imprese sui mercati esteri al supporto alle piccole e medie imprese. “Si tratta di un impegno straordinario ma sostenibile, che tuttavia in una visione equilibrata dei nostri conti, non potrà essere ripetuto – ha aggiunto Pasquale -. Ci porterà ad un risultato corrente negativo per 1,6 milioni, in parte attenuato dalla positiva gestione finanziaria ma, tirata l’ultima riga, il passivo non si discosterà molto da un milione di euro”.

È stata, quella del presidente, una relazione preoccupata, molto centrata sui numeri, ma anche consapevole che quei numeri possono contribuire a sostenere le troppe imprese savonesi che si trovano ad affrontare la lotta per sopravvivere. Ed a dare voce a questi drammi sono stati anche i successivi interventi dei consiglieri camerali. “L’impegno di tutti, dal presidente alla giunta, dai consiglieri a tutta la struttura camerale – ha sottolineato Pasquale – è di spendere bene questi soldi e di spenderli tutti: se a fine anno chiuderemo senza residui vuol dire che avremo fatto qualcosa di utile che si farà sentire sull’economia locale”.

Ai 2,6 milioni degli interventi economici si aggiungeranno somme complessive per circa 3 milioni per gli investimenti. Risorse che in parte (1,8 milioni la spesa totale prevista) serviranno per far aprire i cantieri ad Albenga, dove saranno potenziate le strutture camerali di regione Rollo secondo un progetto che è stato approvato dal Comune di Albenga appena prima dello scioglimento del consiglio. Un altro milione e 150 mila euro rappresenta la somma a disposizione per l’eventuale acquisizione di nuove partecipazioni. I capitoli aperti, in questo caso, sono due: l’aeroporto di Villanova, dove è in corso di elaborazione un piano di impresa che potrebbe richiedere l’impegno di risorse aggiuntive per dare un deciso colpo d’ala al “Panero” e l’ipotesi di acquisto, da parte del sistema camerale ligure, di nuove quote di azioni Autofiori, allo scopo di non far scendere l’insieme della componente pubblica nel capitale della società sotto il 10%, soglia a rischio dopo l’annunciato disimpegno degli enti locali imperiesi. Quel 10% è infatti il limite sotto il quale la componente pubblica non avrebbe più la possibilità di determinare le strategie di sviluppo di Autofiori, che comprendono, tra l’altro, il progetto di autostrada Albenga – Carcare – predona e la piattaforma logistica di Albenga.