Liguria, somministrazione Ru486: adottate linee guida ministeriali

La somministrazione della pillola abortiva Ru486 avverrà in regime di ricovero ordinario secondo le linee guida ministeriali e sulla base di un preciso protocollo concordato per tutta la regione. Lo hanno comunicato il direttore dell’agenzia regionale sanitaria, Franco Bonanni e Pierluigi Venturini, direttore del dipartimento di ginecologia e ostetricia dell’Università di Genova al termine della riunione con i primari ginecologi della rete ginecologica ligure. Nell’incontro di quest’oggi, a cui erano presenti tutti i 12 direttori delle unità operative regionali di ginecologia sia universitari che ospedalieri, è stato deciso dunque che il ricovero della donna intenzionata a sottoporsi al trattamento abortivo farmacologico durerà tre giorni per consentire l’applicazione in piena sicurezza. “La Liguria – ha sottolineato il prof. Pierluigi Venturini, coordinatore della rete ginecologica regionale – è sempre stata sensibile al problema dell’interruzione di gravidanza e l’istituzione dei consultori è stato da sempre il fiore all’occhiello dell’organizzazione sanitaria ligure”. “L’utilizzo della Ru486 – ha spiegato Venturini – deve avvenire entro le sette settimane dall’ultima mestruazione per garantire la massima sicurezza per la donna e la sua corretta applicazione”. Dalla richiesta della donna di interrompere la gravidanza ci sono 7 giorni di tempo obbligatori previsti dalla legge 194 per prevedere il posto letto e consentire alle farmacie ospedaliere di procurarsi il farmaco.

Dalla riunione di questa mattina partirà il coinvolgimento delle direzioni sanitarie per consentire la predisposizione dei posti letto e un’opportuna informazione alle donne, intenzionate a seguire il metodo farmacologico attraverso sia i medici di medicina generale, sia i consultori. “La riunione di quest’oggi – ha concluso il direttore dell’agenzia sanitaria regionale, Franco Bonanni – dimostra l’applicazione del piano sanitario ligure attraverso le reti; a distanza di poche ore dalla convocazione, tutti i ginecologi responsabili di unità operative si sono riuniti per stabilire l’inizio della procedura per dare un servizio di qualità e in sicurezza”.