Referendum per l’acqua pubblica: oltre 4200 firme raccolte nei comuni savonesi

di Fabrizio Pinna – Centomila firme raccolte in tutt’Italia in 48 ore, circa 4200 nei molti Comuni savonesi che hanno attivamente partecipato all’iniziativa. Questi al momento i dati diffusi della mobilitazione iniziata nel weekend del “25 aprile” e promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua per l’inizio della campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua. “Una partenza straordinaria” oltre le aspettative, dicono gli organizzatori del movimento che punta entro il 4 luglio a raggiungere, se non superare, l’ambiziosa soglia delle 700mila firme.

“Oltre 12mila firme in un solo giorno in Puglia, 10mila a Roma, 4mila firme a Torino città, 3500 a Bologna, 2500 a Milano. Dati impressionanti dalle piccole città: 4200 firme a Savona e provincia, 2mila firme a Latina e Modena, oltre 1500 ad Arezzo e Reggio Emilia, 1300 firme ad Altamura, 850 a Lamezia Terme”. Nella litania delle cifre, il riscontro positivo di consenso per l’iniziativa avuto un po’ ovunque, insomma, e non solo da parte dei “semplici” cittadini”: “Molti sindaci e amministratori hanno firmato in piazza, tra cui i sindaci di Ravenna ed Arezzo (entrambi Pd). In Molise Monsignor Giancarlo Bregantini (Arcivescovo metropolita di Campobasso) ha firmato in rappresentanza dei 4 vescovi delle Diocesi della Provincia”.

Situazione non molto diversa in Liguria, dove si sono moltiplicati in questi ultimi mesi i convegni e i dibattiti contro la privatizzazione dell’acqua, anche all’interno degli stessi consigli comunali e dove già nel gennaio scorso la Regione aveva deciso con la sua Giunta e l’allora assessore all’ambiente Zunino di impugnare la “legge Ronchi” per i suoi “aspetti di incostituzionalità: “L’acqua – ripeté allora – è un bene pubblico e come tale deve essere considerato”.

Grande soddisfazione naturalmente da parte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e dei comitati locali. I tre quesiti per i quali si stanno raccogliendo le firme “vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo nel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti”, dicono, ma il successo delle iniziative di questi giorni nelle piazze d’Italia dimostrano che “siamo di fronte ad un vero e proprio risveglio civile, un risveglio che parte da associazioni e da cittadini liberi, un risveglio che parte dall’acqua”.

D’altra parte, aggiungono, con il successo della nuova campagna referendaria si riuscirebbe infine a invertire la rotta presa e “verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali”.

* Nella foto in alto, il gazebo del Movimento per l’Acqua presente domenica ad Alassio presso la festa/concerto per il 25 aprile del Circolo Brixton in piazza Partigiani. Una ventina in vari comuni della provincia di Savona i banchetti per la raccolta di firme che si sono attivati tra il 24 e il 25 aprile: Alassio (25 aprile), Albenga (24 aprile), Ceriale (24 e 25 aprile), Loano (24 aprile), Finale Ligure (25 aprile), Tovo San Giacomo (24 aprile), Savona (24 e 25 aprile), Vado Ligure (24 aprile), Albissola Marina (24 aprile), Celle Ligure (24 e 25 aprile), Varazze (25 aprile), Cairo Montenotte (25 aprile), Mallare (24 e 25 aprile) e Pallare (25 aprile).