Speculazioni sui titoli bancari. Rischio crisi anche in Italia?

di Mary Caridi– Sono le stesse Agenzie di rating che “chiudevano un occhio” in casi come Parmalat, data come florida e solvibile. Le stesse che non si sono accorte che le banche d’affari britanniche e americane erano gonfie di debiti e derivati. Improvvisamente e nel momento peggiore della storia delle nostre economie, già in ginocchio per gli stessi errori di valutazione delle Agenzie di rating, che promuovevano banche e titoli spazzatura, ecco che diventano la bocca della verità. Strumenti inconsapevoli di mandanti che fanno crollare le ecomie di intere nazioni? Una oscura regia ha deciso che a pagare la crisi mondiale provocate dalle  banche siano i cittadini che già stanno pagando con la disoccupazione questa terribile  crisi. A chi giova? Chi c’è dietro? Qualche stato potrebbe essere tentato dalla  creazione di  un circuito dei virtuosi, dove alcuni Paesi sono ad Euro doc e altri potrebbero finire ad euro declassato? O è l’euro stesso sotto schiaffo? Un gigante dai piedi d’argilla in un Europa priva di strategie unitarie, con una moneta unica e una politica economica, di difesa, dove ognuno fa da sè. Quella in corso è una  guerra vera e propria che potrebbe alimentare insicurezza e innescare conflitti sociali dalle imprevedibili conseguenze e , come purtroppo spesso è accaduto nella storia, sfociare anche in un conflitto armato. Prima è toccato alla Grecia e in un susseguirsi di notizie, alimentate ad arte dalla speculazione, ecco gli altri Paesi a rischio. Ora il vento impetuoso e la bufera si sta abbattendo sull’Italia. Mentre imperversa  ci trova con il Ministro dell’industria Scajola dimissionario, un governo litigioso, e Tremonti che tenta di porre rimedio con una maxi manovra correttiva, tentando di tenerci al riparo dalla tempesta. Noi non pagheremo la vostra crisi, dicevano i cartelli di protesta durante i fallimenti delle banche e l’inizio della crisi che ha investito il mondo. Ma saremo proprio noi a pagarla.