Domenica chiusura della Festa dell’Inquietudine: Elio “Inquieto dell’anno”

Con la consegna del premio “Inquieto dell’anno” a Elio (Elio e le storie tese) si chiuderà domenica 16 maggio la terza edizione della Festa dell’Inquietudine, dedicata quest’anno al tema del limite. A consegnare il riconoscimento – un piccolo drappo di lino con il titolo di Inquieto sovra ricamato, contenuto in una pentola di terracotta sghimbescia, schiacciata da un lato e con i manici disposti in modo irregolare – sarà Antonio Ricci.

Quello di Ricci è un gradito ritorno: insignito del titolo di “Inquieto dell’anno” nel 2002, consegnò il premio a Barbara Spinelli nel 2003 e a Raffaella Carrà nel 2007. Nell’albo d’oro compaiono anche i nomi di Carmen Llera Moravia, Gad Lerner, Francesco Biamonti, Gino Paoli, Oliviero Toscani, Costa Gavras, Règis Debray, Milly e Massimo Moratti e don Luigi Ciotti. “Quest’anno abbiamo deciso di assegnare il premio a Elio, personaggio di straordinario e poliedrico talento, che ha inquietamente saputo reinterpretare e rinnovare la tradizione musicale italiana”, dice il presidente del Circolo degli Inquieti Elio Ferraris.

Si legge nella motivazione: “Ci sono personalità facilmente riconducibili ad una definizione. Ci sono personalità difficilmente riconducibili ad una definizione che ne tratteggi la completezza di sfaccettature, la varietà e la poliedricità di aspetti che compongono il tutto. Ci sono poi personalità totalmente non riconducibili ad alcuna definizione. Non è possibile circoscrivere un’unità lessicale per poter dire: “Ecco: questo è Elio!”. Insomma ci sono limiti insormontabili per poter dire chi è e cosa fa Elio. Non è un caso dunque che il Circolo degli Inquieti, dopo elucubrazioni oltre ogni limite, abbia pensato di premiare Elio proprio quest’anno”.

La terza ed ultima giornata della Festa dell’Inquietudine prenderà il via alle 10, nel primo chiostro del Complesso monumentale di Santa Caterina, con “A spasso per i campi elisi…”, dialogo con il giornalista e scrittore Roberto Giardina, con lo scrittore, storico e critico d’arte Giuseppe Marcenaro e con l’insegnante di lettere del Liceo Vittorio Alfieri di Torino Anna Segre, sulle singolari vicende di alcune sepolture famose. I relatori analizzeranno, in tono leggero e a volte ironico, le vicende di inquieti sepolcri, declinandole sotto il profilo storico, artistico e antropologico. Le divagazioni toccheranno, tra l’altro, alcuni aspetti della sepoltura nella cultura ebraica, nel mondo mediterraneo e germanico, con accenni alla storia dei cimiteri inglesi in Italia. Perché, in fondo, anche il cimitero è un limite…

Alle 11,15, alla Sala delle Capriate, Antonio Ferro, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asl 2 Savonese, e Sergio Benvenuto, psicoanalista e filosofo, interverranno sul tema “Passioni normali, passioni patologiche: un limite incerto”. Nella nostra epoca tutti chiedono alla medicina di essere curati da tutto ciò che non piace di noi stessi – anche passioni scomode, fra le quali la gelosia o la depressione – come se queste passioni fossero malattie. Si dimostra come il pensiero più attuale abbia vanificato la distinzione netta tra normale e patologico, come ogni nostra passione abbia un lato normale e un lato patologico a seconda dell’impatto che essa ha sulla nostra vita socialmente integrata.

Alle 15,15 la festa tornerà nel primo chiostro per l’incontro con Paolo Calcidese, coordinatore della ricerca scientifica dell’Osservatorio astronomico della Regione Val d’Aosta, che parlerà di “Limite, materia oscura e cosmologia”. La conferenza illustrerà il percorso storico e scientifico che ha portato a comprendere come l’universo, concepito per millenni statico e immutabile, sia invece dinamico e in evoluzione. Un processo culminato con lo sviluppo della teoria del Big Bang, il migliore quadro concettuale oggi a disposizione per descrivere la storia del cosmo. Dalla sua formulazione originaria la teoria ha subito diverse revisioni, senza però che fossero messi in discussione i concetti che ne sono alla base. Perciò gli studiosi sono fiduciosi di riuscire a spiegare, in questo ambito, anche scoperte come la presenza della materia oscura e dell’ancora più esotica energia oscura, dalle cui proprietà dipende l’aspetto attuale e il fato finale dell’universo.

Alle 16,30, all’Auditorium di Santa Caterina, il quartetto composto da Dario Caruso (chitarra e voce), Dino Cerruti (contrabbasso), Marco Pizzorno (chitarra) e Roberto Rebufello (sax) proporrà il Concerto in onore dell’Inquieto dell’anno “M’illimito di ignoto”. Sarà un concerto inusuale, visto che i musicisti hanno in comune solamente la grande versatilità e la totale incapacità di restare fedeli ad un genere musicale. Da questa inesperienza nasce un concerto nel quale prevale l’incognita “Chi siamo, da dove veniamo ma, soprattutto, dove stiamo andando?”. Nulla di meglio per omaggiare un Inquieto che ha queste domande scolpite nel dna. Forse…

Alle 17,30, all’Auditorium di Santa Caterina, clou della terza edizione della Festa dell’Inquietudine con la consegna del premio a Elio.

Ultimo appuntamento alle 19, in piazza Santa Caterina a Finalborgo, per salire su un trenino ed andare, con accompagnamento musicale, a Finalmarina, ad ammirare l’opera che il pittore acrobatico Mario Nebiolo ha ricavato sulla parete del promontorio della Caprazoppa che si affaccia sul piazzale Piaggio: la grande figura di un cavatore, realizzata con un colore effimero: fango rosso ed acqua, perché il sole lo trasformi in polvere e il vento lo porti via.

Gli eventi sono introdotti da: Gloria Bardi, Alessandro Bartoli, Claudio G. Casati, Dario Caruso, Flavio Menardi, Ilaria Caprioglio, Doriana Rodino, Claudio Romeni.

L’ingresso a tutte le iniziative è libero e gratuito. La Festa dell’Inquietudine è organizzata dal Circolo degli Inquieti di Savona, con la collaborazione del Comune di Finale Ligure, della Fondazione De Mari e della Provincia di Savona e il patrocinio della Regione Liguria.