Liguria, Melgrati: necessari dalla Giunta Burlando chiarimenti su Circolare Piano Casa

di Marco Melgrati – Ho presentato al Presidente Burlando una Interrogazione a Risposta Immediata per avere chiarimenti in merito alla circolare del 12.01.2010 emanata dal Dipartimento Pianificazione Territoriale del Direttore Generale, a firma dell’Arch. Lorenzani, che rettifica la circolare esplicativa del 28.12.2009 dello stesso Arch. Lorenzani concernente gli ampliamenti previsti dal c.d. “Piano Casa” per gli edifici interessati da condono.

Su istigazione della Giunta, il dirigente del settore Urbanistica è stato costretto, obtorto collo, ad annullare la circolare interpretativa precedentemente emessa, basata sul senso letterale della Legge; in particolare mi riferisco all’art. 5 comma 1 lettera b: a parte la mancanza del riferimento al condono legge 724/94, l’esclusione è per “edifici condonati con tipologia di abuso 1. Infatti la Legge recita: “Gli ampliamenti previsti dagli articoli 3 e 4 non si applicano nei confronti di edifici od unità immobiliari: a) abusivi, in quanto realizzati in assenza di titolo edilizio od in difformità da esso; b) condonati con tipologia di abuso 1 “Opere realizzate in assenza o in difformità della licenza edilizia o concessione e non conformi alle norme urbanistiche ed alle prescrizioni degli strumenti urbanistici di cui alla tabella allegata alla legge 28 febbraio 1985 n. 47”.

Se la legge dice questo, secondo i dettami della lingua italiana, e secondo il senso letterale che ne deriva, poco importa se in fase di iter procedurale della legge stessa, sia in Commissione sia in Assemblea, siano stati respinti emendamenti tesi a esplicitare concetti che invero possono trovare già un riassunto nella legge stessa.

Se un fabbricato nasce legittimo, con licenza edilizia, permesso a costruire o altro, ed è stata condonata una veranda, una parte dell’intercapedine o un volumetto aggiuntivo, leggendo il testo della legge in italiano, sembrerebbe non escludere la possibilità di applicazione dell’incremento delle legge, perlomeno alla volumetria legittima con l’esclusione della parte minimale o meno condonata, specialmente per edifici plurifamiliari, dove magari solo uno ha usufruito del condono; appare talmente palese che il dipartimento Pianificazione Territoriale, con un provvedimento a firma del Direttore Generale Arch. Franco Lorenzani, interpretando la legge in modo corretto, aveva emesso la circolare esplicativa del 28.12.2009, anche su pressioni delle amministrazioni locali che, in sede di convegni dedicati, avevano posto dei quesiti ai quali né l’arch. Lorenzani né l’allora Assessore Ruggeri avevano saputo dare una risposta chiara e definitiva; diverso è se l’immobile è divenuto legittimo interamente per effetto di un condono, anche se la giurisprudenza amministrativa consolidata (Tar Liguria) considera pienamente legittimati gli edifici oggetto di condono edilizio. Appare chiaro che l’esclusione totale degli edifici con un parziale condono ha portato un danno incalcolabile all’economia e all’indotto dell’edilizia, nonché ai privati proprietari di case che hanno aderito per piccole porzioni di fabbricati legittimi alle leggi sul Condono Edilizio.

Pertanto, visto che questa circolare ha dato luogo ad una interpretazione a parer mio illegittima e basata su presupposti errati, peraltro non transitata nei canali istituzionali, ovvero in Consiglio Regionale per una “interpretazione autentica”, così come richiesto dal regolamento, mi chiedo quali provvedimenti la Giunta Regionale voglia mettere in atto al fine di superare questo stato di illegittimità.

* Marco Melgrati Consigliere Regione Liguria – Gruppo Consiliare P.d.L.