Liguria intitolazione di una caserma a un repubblichino di Salò, Barbagallo: rivedere scelta Lavagna

“Ci appelliamo al Corpo Forestale dello Stato e al Ministero competente affinché rivedano la scelta di intitolare la caserma di Lavagna a Michele Meneghini, repubblichino di Salò e noto torturatore”. Lo chiede l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni Barbagallo a nome della Giunta e del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando esprimendo la riprovazione e netta contrarietà alla scelta operata sull’intitolazione della caserma di Lavagna.

“È offensivo – dice Barbagallo – a nome di tutta la Regione e del tavolo composto anche dalla Provincia di Genova, dal Comune di Lavagna e dall’ANPI genovese, per la storia della nostra regione e del Paese e per i sentimenti della cittadinanza aver intitolato la caserma della Forestale di Lavagna ad un maresciallo repubblichino tanto osannato come modello di fascista dal boia Spiotta, noto torturatore e fucilatore di partigiani”. “Crediamo – continua Barbagallo – sia offensivo per gli stessi componenti del Corpo Forestale dello Stato che nel momento in cui vi entrano a far parte giurano fedeltà alla Costituzione, nata dalla Resistenza. Ed è indegno per coloro che appartenenti al Corpo Forestale sono morti in servizio, nell’adempimento del loro dovere dalla fine della guerra ad oggi”.

“La pietà ai morti – aggiunge Barbagallo – non la rifiuta nessuno, ma il giudizio sulle persone viene espresso sulle idee che hanno professato su come hanno vissuto e sugli atti che hanno compiuto”. Per la Regione Liguria, la Provincia di Genova, il Comune di Lavagna e l’ANPI l’intitolazione di una caserma ad un repubblichino nazifascista “rappresenta una grave offesa ai sentimenti di tutti e alla memoria di coloro che sacrificarono la loro vita per opporsi al regime dittatoriale”. Per protestare contro tale decisione del Corpo Forestale dello Stato domenica 4 luglio i rappresentanti degli Enti saranno presenti alla manifestazione che si svolgerà a Lavagna per indurre a rivedere “una scelta inopportuna e irrispettosa della storia dell’Italia repubblicana”.