Savona, Caviglia (PSE): replica a Marco Ravera sul Piano Rifiuti

di Paolo Caviglia – La falsità non mi appartiene. Né come politico né come amministratore. Al segretario di Rifondazione Comunista devo soltanto dire (e dimostrare) che il dna “manicheo” (la doppia verità) dei comunisti è dura ad estinguersi. Oppure, per restare tollerante, Ravera è smemorato e superficiale.

Il piano “Pesce” e dei socialisti prevedeva il termovalorizzatore e l’aumento della differenziata fino al 60% in tutta la provincia, con la progressiva chiusura di tutte le discariche. Le nuove tecnologie escludono qualsiasi emissione nociva e di diossina consentendo importanti utili con termovalorizzatori anche di sole 70.000 tn/anno. Vedere ad esempio quello (tra i tanti) di Sesto S.Giovanni.

I paesi europei dove i comunisti non sono condizionanti per buone scelte di governo e i verdi non sono fondamentalisti come in Italia, ad esempio la Germania, hanno scelto i termovalorizzatori investendo gli utili nella raccolta differenziata. Oggi la Germania sta smantellando gli impianti perché ha raggiunto un livello di differenziata intorno al 90%.

I socialisti hanno votato “si” all’adozione del piano “Filippi” sulla base di un accordo che Questi fece con il sottoscritto che prevedeva: a. di modificare nella stesura definitiva le possibilità del sistema di smaltimento finale. b. di insediare a questo fine una commissione tecnica, sull’esempio di Trento, per poter sapere sotto ogni profilo vantaggi e svantaggi da prospettare ai comuni e alle popolazioni.

Questo fanno i Socialisti, perché da riformisti, non hanno la presunzione né di essere i portatori della verità, né tantomeno di nasconderla. Questo patto non è stato rispettato e il nostro voto è stato quindi contrario. Non c’è nessun atto che possa dimostrare che i Socialisti fossero contrari alla discarica di Cianciarin. Anzi noi auspicammo tale soluzione per mantenere un equilibrio concorrenziale tra pubblico e privato e prospettammo la possibilità che ATA entrasse a far parte della società. Certamente Ravera sa che la Legge 152/2006 (Testo Unico Ambientale) prevede il raggiungimento delle percentuali di differenziata al 35% al 31/12/2006, al 45% al 31/12/2208, e al 65% al 31/12/2012. Con penali altissime per gli Enti inadempienti. Ma la Regione Liguria, che dev’essere associata a queste sciagurate politiche ambientali, con propria legge ha stabilito penali “ridicole”!

L’Assessore all’Ambiente del Comune di Savona non ha portato né in Giunta, (né quindi al consiglio Comunale) il parere sul Piano Filippi e Savona non ha avuto così modo di esprimersi. Ravera ci vuol dire perché? Sul punto sarebbe molto interessante aprire una discussione! Così meglio si capirebbe l’assist fatto da Bertolotto-Filippi a favore di un monopolio privato per tutto il Ponente e ovviamente alle politiche del centro-destra. Anzi, viste le novità sugli assetti societari che forse erano già a qualcuno ben noti, questi dovrebbero porsi un problema di responsabilità, che i Socialisti hanno sempre pubblicamente e che, lo diciamo subito, non possono essere demandati a commissioni provinciali di indagine, che sarebbero solo utili a un pacifico insabbiamento!

Da ultimo, in questa sede, lo sa Ravera quanto costa a tutti la chiusura di Cima Montà e l’ostinata contrarietà di Bertolotto e Filippi (caduta Cianciarin) alla discarica ATA in località Passeggi?

  • Patrimonio ATA di Cima Montà 2006, 2 milioni di euro
  • Patrimonio ATA a discarica Passeggi finita, 30 milioni di euro
  • Costo di chiusura di Cima Montà: 2 milioni di euro, più 100.000 euro per ogni anno per trent’anni.
  • Costo della stazione di compattamento per portare i rifiuti al Boscaccio, 900.000 euro.
  • Costo Tarsu per i savonesi 2008, 7.932.000 euro
  • Costo Tarsu per i savonesi 2009, 8.964.000 euro, (aumento del 15% nel 2009 – un milione di euro in più presi, come si dice, dalle tasche dei savonesi)

E l’anno prossimo dovranno essere effettuati ulteriori aumenti.  Ora dopo che è stata messa sul tavolo una bella torta, si fa demagogia e populismo chiedendo che almeno i cittadini vadesi non paghino più la Tarsu, e cioè un po’ di briciole che cadono dal tavolo.

* Paolo Caviglia – Savona, Segretario Provinciale Partito Socialista