Albenga: trionfalismi sulla pulizia della città di Pietro Parodi e Lugani

di Mary Caridi – La buona volontà ce la stanno mettendo e questa è già una buona cosa, ma prima di gridare ai 4 venti che Albenga è pulita, beh meglio andar cauti. Albenga lo spera, ma giusto per rendermi conto della nuova situazione e felice se così fosse stato, mi sono fatta un semplice giretto nel centro storico. Ecco quello che ho visto tra le 16.30 e le ore 17 di oggi, mentre mi recavo ad un’inaugurazione. Dopo le note stampa che annunciavano strabilianti meraviglie.

C’è da dire però, che un consigliere, armato di taccuino, si aggira fra i vicoli: è il leghista Sergio Savorè che, per risparmiare le telefonate con seccature per minuzie al suo amato Sindaco che ha tanto lavoro da fare e non può occuparsi anche di spazzatura, gira personalmente e poi si reca da Laudano allo Sportello del cittadino per segnalare le cose che non vanno.

Ecco che, dopo la sua segnalazione di stamattina, in effetti Vico Episcopio è stato pulito. Un porta cartacce si era trasformato in bidone dell’immondizia. Il resto è accaduto nel pomeriggio, quando il “commissario Montalbano” non era in servizio.

24 Commenti

  1. L’analisi degli interventi in merito alla “pulizia di Albenga” è tragicamente deprimente. Stabilito che l’immondizia non è né di destra né di sinistra, mi permetto di invitare ” i contendenti” ad orientare i propri apparecchi fotografici pochi chilometri verso levante. Troveranno infatti una cittadina, Pietra Ligure, pulita, ove anche la piu’ piccola aiuola è curata, ove ogni struttura pubblica fa trasparire l’amore non solo di coloro che governano la città ma di tutti i cittadini.
    Ecco il punto : sporcizia e disordine ad Albenga non sono esclusivo problema pubblico, ma anche privato. E’ un atteggiamento culturale ! Ingauno

  2. Ho capito, finiti gli argomenti… Siamo alla frutta, avanti con con gli insulti, ognuno da quello che ha…

  3. epperò! Se lo dice gridando “Uno di Albenga” allora dev’essere proprio vero! Ma va’ a lavura’ barbun!

  4. La sintesi di Alberto da Giussano del 16 luglio 2010 alle 11:17 RAPPRESENTA LA CHIAVE DI LETTURA DELLA VICENDA OLTRE CHE LA CORRETTA RICOSTRUZIONE DEI FATTI!!!

  5. @ Alberto da Giussano [e a tutti i Lettori sullo stesso argomento]: su certi punti rimarremo probabilmente in disaccordo da qui all’eternità; comunque, no, a parte qualche corollario “professionale” che inevitabilmente si intreccia in questo genere di polemiche, in generale non ne ho fatto o faccio “una questione personale”, anche perché non è nel mio carattere. Il problema reale è più che altro che portano via molto tempo a volerle affrontarle seriamente…
    Del resto sa benissimo che non esiste alcun “Mary contro tutti” perché, com’è normale e dimostrano anche i commenti a certi suoi articoli più “vivaci”, quel che non piace ad alcuni piace ad altri; a volte il taglio dato piace allo stesso lettore in un pezzo ma non in un altro; e così via. In realtà, dati reali alla mano, i più accesi “detrattori” – per usare un suo termine – di Mary Caridi sono una minoranza. Magari a volte chiassosa, ma tale rimane. Come i suoi fan più accaniti e acritici, va da sé. Tutte cose, appunto, normali per chi fa mestiere di giornalista, a qualsiasi livello svolga questo lavoro.
    Le faccio poi notare che Mary Caridi, come giornalista, mette un nome e cognome in quello che scrive mentre Lei, come altri commentatori, uno pseudonimo mantenendo l’anonimato.
    È oggettivamente un’abissale differenza che da sola significa molto e molte cose. Innanzitutto che non è lecito a chi muove un certo tipo di critiche sotto anonimato si spinga oltre una certa soglia, per il semplice fatto che la partita risulta truccata in partenza: chi assicura infatti che a colui che allegramente abusa sotto anonimato di questo o altro argomento ad hominem non potrebbero essere controbattute accuse ben peggiori? Chi assicura, parlo in generale, che questo o altri pseudonimi non siano proprio una comoda scorciatoia per sottrarsi al fatto di essere nella vita pubblica persone già considerate notoriamente prive di qualsiasi credibilità o valore per ciò che si è fatto, detto o altro nelle varie comparsate sulla scena? E così via.
    Per questo certi eccessi sono inaccettabili. E di fatto non li accetto né mai saranno accettati sul Corsara. Un giornale è pur sempre uno spazio pubblico e non il salotto o il bagno di casa propria e ci si deve perciò comportare di conseguenza, pesando maggiormente le parole. Del resto, se certi eccessi qui non sono consentiti nei confronti di personaggi pubblici che pure, secondo una giurisprudenza consolidata a livello internazionale, come tali devono accettare per il loro ruolo un tasso maggiore di “irriverenza” e a volte “cafonaggine” rispetto ai comuni cittadini, non si vede perché mai il giornale e i giornalisti dovrebbero invece diventare il parafulmine di qualsiasi umore, o essere sottoposti a decapitazioni sommarie in piazza a totale piacimento del primo che passa. Libertà di critica e di espressione non significano che tutto è legittimo.
    D’altra parte spesso sfugge che i commenti nei giornali online sono fatti innanzitutto per discutere il contenuto degli articoli e non certo l’autore; gli spazi lasciati oltre questa funzione, sono un di più concesso ai lettori, le cui maglie di ampiezza o strettezza ogni testata regola secondo quanto meglio crede. Ma tant’è: far capire questo ai lettori – soprattutto nei giornali locali – non sempre è facile, anche perché si creano per il più diretto contatto quotidiano dei particolari cortocircuiti.
    Sull’articolo di B.: i dati menzionati nel pezzo sono reali e li trova anche in articoli di altre testate o “intercettando” fonti; che anche la sua situazione lavorativa incidesse in questo periodo è un dato di fatto. È un pezzo eccessivamente tagliato con l’accetta? Può darsi. Ha degli aspetti criticabili e discutibili (e infatti è stato criticato e discusso nei commenti), e personalmente ritengo che i comportamenti nei casi limite della vita umana difficilmente possano essere imbrigliati in lineari sequenze causa-effetto. Ma qui si esce dal giornalismo per entrare nella filosofia e in altro. Dire però che sia stata “solamente una scusa per gettare fango su chi non ne ha apprezzato l’operato” è una sua opinione pregiudiziale e di certo non una verità di fatto come lei predende che sia considerata. Altro che accetta usa in questo caso Lei. Decifrare l’intentio auctoris… anche qui si uscirebbe dal giornalismo per infilarsi in labirinti filosofici e altro. Solo, si cerchi di non ridurre sempre tutto alle ipersemplificazioni della polemica e poi pretendere di farle passare per la realtà nuda pura e cristallina.
    Sullo spoil system e sul caso del sig. Cristiano Bosco finito, bon gré mal gré, nel tritatutto di una polemica in perfetto peggiore stile ingauno, ho già detto; è un episodio di mesi fa sul quale non mi pare stiamo aggiungendo nulla di nuovo.
    Infine, sulla questione cronaca/opinione rimando a quanto detto in precedenza perché la risposta l’ho già data lì, a partire dall’errore che lei fa partendo da questa semplificazione binaria che ripete, e così via. Saluti e cordialità. Fabrizio Pinna – L’Editore / Direttivo Corsara

  6. @ Sig Pinna
    Vede, di questa storia lei ne ha fatto una questione personale, una difesa giustamente di parte della signora Mary nel “mary contro tutti” che si è venuto a creare negli ultimi tempi. Ma sbaglia.
    Sono d’accordo sul fatto che certa gente possa criticare gli articoli solo dopo aver letto il titolo e l’autore, si sà, l’italia è fatta così, volenti o nolenti, per ovviare a questo problema faccio a lei ed alla signora Mary una proposta provocatoria, perchè ogni tanto non pubblica articoli firmandoli con uno pseudonimo ? Magari avranno miglior sorte sotto l’aspetto delle critiche!
    Per quanto riguarda il fatto che io sia fazioso bè, non ha certo scoperto l’acqua calda, è palesemente dichiarato nel mio nik name a differenza della signora Caridi che nasconde la sua faziosità (malcelata per altro) dietro un dito!
    Per quanto riguarda al “critica tutto” non mi riferivo certo a tutti gli articoli da LEI pubblicati, facevo ovviamente riferimento a quelli di taglio polemico-politico. Le faccio solo un esempio parlando dell’articolo del caro amico B, che purtroppo ha tentato il gesto estremo negli scorsi giorni, mi sa dire in una storia così triste e privata cosa c’entrasse l’ordinanza anti assembramento ? Nulla è stato solamente una scusa per gettare fango su chi non ne ha apprezzato l’operato!
    Io ritengo che ci siano delle situazioni che debbano andare aldilà delle proprie convinzioni od orientamenti e certi limiti professionali che non andrebbero valicati. Mi perdoni lo sfogo ma da amico di B quell’articolo osceno non l’ho digerito.
    Per quanto riguarda il confine tra cronaca e opinione per labile che possa essere io lo ritengo necessario per dare la possibilità a chi legge di poter distinguere tra la narrazione reale di un fatto e la ricostruzione faziosa dello stesso e quindi la possibilità di scelta!
    In fine quando mi riferivo ai detrattori del sig Bosco, non parlavo di lei ma di chi, nei giorni successivi alla sua nomina ha cercato di screditarlo con “argumentum ad hominem” come dice giustamente lei, beh visto che l’ha enunciato prima credo che sia daccordo anche lei!
    Grazie

  7. @ Alberto da Giussano [e a tutti i Lettori sullo stesso argomento]: questo genere di discorsi, se si vuole affrontarli seriamente, rischiano di diventare molto lunghi, e per certi aspetti anche “tecnici”. Cercherò di essere sintetico e cursorio. Libero di dissentire, naturalmente; d’altra parte a mia volta trovo il suo discorso assolutamente parziale e, in questo senso, le si potrebbe rivolgere tranquillamente contro la sua stessa accusa di “faziosità”. Se lo lasci dire, è del tutto evidente che nei confronti di Mary Caridi da parte di alcuni esiste un pregiudizio e una forte ostilità a prescindere, che viene espressa indipendentemente dal contenuto dei suoi articoli e da ciò che vi è espresso. C’è chi legge un titolo e inizia a sparare a zero, come se si trovasse al bar davanti a una birra. Deus gratias, Lei non scivola su quel piano inclinato.
    Mi pare, però, che chi vede solo un “critica tutto” nel suo lavoro in realtà vorrebbe che non criticasse mai nulla; basta infatti scorgere la lista degli articoli pubblicati da Mary Caridi, dove si può trovare un po’ di tutto, per verificare che si tratta di una riduttiva falsità. Così come significa negare l’esistenza di un altro fatto evidente: cioè che negli anni scorsi per alcuni suoi articoli Mary Caridi è a volte entrata in rotta di collisione anche con la precedente amministrazione; né, altre volte ancora, sono già mancate occasioni di attrito con l’attuale sindaco anche quando era seduta sui banchi dell’opposizione. Ritiene credibile che episodi simili non si sarebbero verificati indipendentemente dalla firma o meno di contratti? Le sembrerei serio se sostenessi che il niet al rinnovo del contratto sia stato dovuto a una semplice ripicca personale covata dalla sig.ra Guarnieri per quegli attriti precedenti? Lei fa qualcosa di analogo quando riduce tutto a quell’episodio.
    Al di là di qualche fiammata che ci fu a caldo, grandi novità o svolte, nella lettura complessiva di tutto ciò, insomma non ne vedo. Inoltre, a parte la polemica di qualche mese fa, non mi risulta proprio che abbiano avuto campo libero stuoli di “detrattori” (?) del sig. Bosco. Di sicuro non ci troverebbe il sottoscritto, nemmeno con la lente, dal momento che ne ho stima professionale. Sulla questione e la prassi dello spoil system se n’è discusso a sufficienza a suo tempo, con interventi anche molto interessanti di alcuni lettori. Ma, appunto, a suo tempo.
    Infine: come sa, i generi del giornalismo sono molteplici e non si possono ovviamente dividere semplicisticamente nelle due categorie, come Lei fa, di “cronaca” o “opinione”; un articolo critico non necessariamente è un articolo d’opinione; le ricordo inoltre che un articolo giornalistico, non è una velina d’agenzia o un comunicato stampa, ma altro. Non si faccia confusione. Mary Caridi pubblica articoli dal taglio di cronaca più secco ma non solo quelli. Come altri nel Corsara, ha inoltre anche lei una sua rubrica personale; essendo tale, lì può ovviamente come meglio crede esprimere ciò che vuole.
    Le ricordo inoltre che esprimere opinioni e valutazioni all’interno di articoli, anche quando non sono espressamente editoriali o pezzi d’opinione pura, rientra nella prassi giornalistica dal tempo che fu. Se non è pratico del mestiere, troverà su questo nei codici professionali, così come nella manualistica e pubblicistica sull’attività giornalistica, specifici articoli e paragrafi dedicati a ciò. Certo: esiste l’annosa questione di come si possa effettivamente separare al meglio nel giornalismo fatti e opinioni, notizie e commenti etc. etc. Da decenni i migliori professionisti e studiosi della materia organizzano periodicamente convegni in tutto il mondo. Ancora non è stata trovata la formula magica buona per tutte le occasioni. Il discorso porterebbe molto lontano e ammetto candidamente che nemmeno io possiedo al momento tale formula magica da poter riassumere qui in poche righe. Saluti. Fabrizio Pinna – L’Editore / Direttivo Corsara.

  8. @ editore
    mi perdoni ma non sono assolutamente daccordo con lei.
    Il problema qui non è criticare l’amministrazione Guarnieri o la precedente è la coerenza.
    Dal giorno delle elezioni la signora Mary ha iniziato un’opera incredibile di sviolinatura rivolta all’attuale maggioranza, penso che tutti i lettori lo ricorderanno. di contro nel momento in cui ha appreso che il suo oneroso contratto non sarebbe stato rinnovato (nonostante le critiche al sig Bosco rammento ai detrattori che costa circa 7000 € in meno all’anno alla collettività) allora è terminata la fase del “volemose bene” ed è iniziata quella del “critica tutto” perchè l’importante è dare contro alla Guarnieri, rea dello sgarbo!
    Allora il punto qual’è? La signora caridi è liberissima, com’è giusto che sia, di criticare chi meglio crede, però con un pò di coerenza, di buon gusto e sopratutto senza faziosità perchè se uno fa il cronista racconta i fatti così come accadono, se invece esprime delle opinioni personali allora si dichiari opinionista (di sinistra aggiungo io) e allora nessuno più le muoverà la critica cantilena del contratto!
    Grazie

  9. @ Uno di Albenga [e a tutti i Lettori sullo stesso argomento]: Il dubbio è naturalmente legittimo; a suo tempo – mesi fa – sul Corsara ci fu un putiferio, come molti lettori probabilmente ricorderanno. Ma trovo sbagliato e scorretto che invece di entrare nel merito degli articoli e del loro contenuto si tiri fuori ogni volta questa storia, come trovo sia sempre assolutamente deprecabile l’abuso dell’argomento ad hominem (qui su wikipedia la sommaria definizione per chi non ricorda cosa sia).
    Se altri giornalisti non si fossero occupati delle criticità della ZTL, di lamentele di cittadini sulla pulizia, del recente caso drammatico del nostro concittadino e di altre cose che volendo si potrebbero citare, sulla “chiave di lettura” se ne potrebbe magari discutere. Ma dal momento che anche altri giornali online e cartacei hanno dato conto di questi episodi, delle polemiche etc., a meno di non ipotizzare una così forte empatia tra colleghi da trasformarsi in identificazione, non vedo proprio come questa “chiave di lettura” riduttiva, per non dire altro, da alcuni abusata spesso nei confronti di Mary Caridi e allargata persino al giornale in maniera cialtronesca e offensivamente inaccettabile, possa reggere alla realtà. Del resto, non vedo infuocate reazioni quando Mary Caridi periodicamente intervista gli amministratori per dare modo loro di far conoscere meglio ai lettori cosa stanno facendo etc. etc.
    Lei richiama la libertà di stampa. Appunto. E dei giornalisti, aggiungo. Se ha la pazienza di leggere, tutto va rimesso però nel giusto contesto generale.
    So che nei giornali online – rispetto ai cartacei – la cosa per i lettori possa risultare a volte un po’ più evanescente e di conseguenza spesso sfugge ad alcuni la lettura complessiva dell’informazione nella sua reale articolazione, giocoforza in linea con la progettualità editoriale e giornalistica che una qualsiasi testata ha. Un progetto e un giornale possono piacere o meno; il giudizio è da sempre lasciato ai lettori che ne decretano il successo o il fallimento ma che tuttavia non possono pretendere che sia quello che non è né vuole essere.
    E il Corsara non è, non vuole essere né certo sarà mai il trionfalistico bollettino delle varie amministrazioni comunali, e questo indipendentemente dal loro – peraltro sempre transitorio – colore politico. Parafrasando una celebre polemica di Vittorini, questo giornale non è nato per suonare il piffero a nessuno e non contempla il riconoscimento di particolari diritti sacrali e di inviolabilità alle critiche per gli amministratori di turno. Ciò vale anche per Albenga.
    Se si vuole una informazione (?) che faccia tabula rasa delle voci di dissenso, che rassicuri che tutto procede sempre e comunque per il meglio, che non ci sono mai problemi o frizioni e tutto fila via liscio in maniera meravigliosa, è sufficiente abbonarsi agli uffici stampa comunali e dei partiti preferiti, dove esistono. Sono fatti per foraggiare giornali e giornalisti, ma chissà che qualche Comune non accetti anche singoli cittadini; più facile dicano sì, quando si profilano all’orizzonte le elezioni…
    Come giornale indipendente, come fin dall’inizio espressamente dichiarato, è invece del tutto ovvio che il Corsara non si limiti a registrare le comunicazioni delle amministrazioni (delle quali si dà naturalmente conto, quando di interesse per i cittadini, chiudendo persino a volte un occhio – per Albenga – su qualche iperbole di propaganda per le quali non mi pare si sia però mai lamentato…), ospiti anche voci dissonanti quando hanno qualcosa da dire così come articoli a volte critici e pungenti, altre provocatori o problematici, dando spazio e parola ai mugugni della gente o puntando lo sguardo su casi che ovviamente qualsiasi amministratore preferirebbe non avessero alcuna risonanza. Può piacere o meno, ma giornali e giornalisti servono anche a dar voce a tutto questo.
    Il fatto che spesso sia Mary Caridi, per quanto riguarda Albenga, a scrivere questo genere di pezzi o ad affrontare questi “coni d’ombra” è semplicemente dovuto al fatto che è lei in questo momento a seguire con maggiore attenzione per il giornale la realtà ingauna. Essendo articoli “critici” il loro “denominatore comune” – come dice Lei – è di essere… critici. Alcuni suoi articoli hanno incrinato a volte qualche edulcorato quadretto idilliaco di Albenga? È possibile. Ma se ci sono dei problemi e delle lamentele, un giornalista che si tappa occhi e orecchie per fare finta che non esistano e non dover poi aprir bocca, fa bene il suo mestiere secondo lei? Ci sarebbe altro da dire, ma il discorso diverrebbe davvero troppo lungo. Saluti e cordialità. Fabrizio Pinna – L’Editore / Direttivo Corsara

  10. Tranquillizzo “l’Editore”, l’educazione ed il rispetto sempre al primo posto… ma il denominatore comune dei pezzi e degli articoli proposti è sempre lo stesso, critiche sperticate ad ogni piè sospinto, dalla nettezza urbana allo ztl sul lungomare passando per il dramma del nostro concittadino del chiosco di piazza petrarca… L’antefatto citato da Stoppardi sembra purtroppo la triste chiave di lettura della vicenda, con buona pace della libertà di stampa che oggi tutti cerchiamo di difendere, o sbaglio?

  11. Cara Mary & Pinna, cosa c’era di maleducato nel mio commento??? La verità rode il fegato??

    @ Stoppardi: Forse a casa sua riferirsi a qualcuno storpiandone sprezzantemente il nome è indice di buona educazione, così come il formulare con leggerezza e senza alcun argomento questo genere di puerili e offensive insinuazioni, addirittura qui sopra ulteriormente amplificate. Se ama scendere a questo livello, liberissimo di farlo: in privato o in qualche altra testata, se mai la troverà, che glielo consenta ma di certo non qui. Naturalmente, prosegua pure su questo tono se crede; non sarà un problema per me fare a meno tout court delle sue opinioni e dei suoi commenti agli articoli del Corsara: dubito che per l’eventuale futura loro mancanza qualcuno si strapperà i capelli dalla disperazione. L’Editore

  12. Sono daccordo con mary: Albenga è sporca e infestata da blatte, scarafaggi, topi di fogna ed esseri immondi e va ripulita per bene…
    DDT e acido muriatico e poi una bella passata di calce viva in zolle.
    Stiano tranquilli gli Ingauni.

  13. Rispondo a Zio Jo
    conosco bene le problematiche delle zone da Lei indicate, sono oggetto di attuale osservazione/valutazione per vari cambiamenti (le motivazioni sono molto delicate e per ovvi motivi non posso qui ora esprimermi).
    La ringrazio comunque di avermelo ulteriormente fatto osservare.

  14. Credo che su una cosa siamo tutti daccordo, questo articolo è fazioso e pretestuoso!
    Per non parlare delle foto o fotomontate ad arte…. semplicemente tragicomiche.

  15. Faccio un appello a Pietro Parodi, in quanto quelli fatti fino ad ora a questa amministrazione (ma anche alla precedente) sono caduti nel vuoto: in via Torino sono almeno 20 anni che non si vede uno spazzino (a pulire s’intende perchè passare passano ma per andare in deposito). Via Milano è un cacatoio per cani, viale Pontelungo è sprovvista di cestini per l’immondizia…
    Io non so se sono di sua diretta competenza queste cose, però, visto che si è preso la briga di girarsi la città ho pensato bene di aggiornarla anche su zone che magari le sono sfuggite.

  16. Forse perchè 4 o 5 mesi fa la “Mary Carinci” sperava di rinnovare il suo contratto dalle uova d’oro. Ora che è stata scaricata fa di tutto per gettare discretito sulla nuova amministrazione!!!

    @ Stoppardi et allii: siete invitati a rispettare alla lettera le regole dei commenti, comprese quelle più elementari della buona educazione: critiche argomentate e rispetto delle persone anche nella polemica. In caso contrario, i commenti saranno cestinati. L’Editore

  17. Chiamato in causa mi sento obbligato ad intervenire.
    Guardando le foto mi viene da pensare:
    a qualcuno/a saranno cadute delle uova e, non avendo altro per ripulire ha usato dei fazzolettini di carta (ma la persona poteva benissimo raccogliere poi il tutto e gettarlo nel primo cestino);
    un cestino ripieno di spazzatura e probabilmente divelto apposta, oltretutto i cestini non sono fatti per metterci dentro la “spazzatura” domestica ma solo quella che si crea durante il normale passeggio;
    i cartoni probabilmente sono stati fotografati subito prima del quotidiano passaggio e ritiro degli ingombranti per le attività commerciali;
    le bottiglie lasciate per terra (guarda caso proprio con la stessa etichetta) sono sintomo di cattiva educazione civica e non tanto di inadeguato servizio di pulizia della città.
    Ieri mi sono fatto 45 km in giro per la città di Albenga, passando dal centro storico sino alla zona mare per poi passare da Pontelungo, Vadino, San Fedele Lusignano, Bastia e Leca, ho tralasciato Salea e Campochiesa che passerò oggi a controllare, non mi è assolutamente sembrato che la città fosse poi così sporca, anzi in più occasioni ho potuto constatare che la pulizia fosse un passo più avanti rispetto a qualche periodo fa, cosa invece differente è constatare che molti cittadini si comportano in modo totalmente indifferente se non addirittura incivile per quanto riguarda la raccolta differenziata e il buon uso dei cassonetti (plastica nella carta, carta nel vetro, vetro nella plastica, spazzatura indiferenziata in ogni dove.

    Sinceramente le foto viste in questo articolo le trovo un po (magari poi mi posso sbagliare ma….) diciamo fatte ad ok, visto il precedente articolo dove elencavo le iniziative e le attività svolte dal nuovo Cda in questo inizio di mandato.

    Ora sono le10,50 di giovedi 15 luglio, ho appena fatto un sopralluogo nel centro storico (sopratutto nella zona a levante del palazzo comunale) sinceramente ho trovato la situazione in buono stato, anche in quelle zone che in passato, spesso, un po dimenticate (vedi via Torlaro, vico Rossi, vico Scotto, vico Porta Torlaro etc..), ho anche individuato il cestino pubblicato qui a corredo dell’articolo, ho potuto constatare che è proprio una situazione di scarsa civiltà urbana, in quanto si tratta di qualcuno anzi più di una persona che regolarmente (questo riscontrato da mia indagine fatta su abitanti della zone, se è il caso posso portarle le testimonianze) ha la cattiva abitudine di sbloccare il cestino per infilarci la propria immondizia (indiferenziata) e quando questo è pieno lascia i sacchetti o sopra o per terra. Cercherò di fare in modo che la o le persone in questione possano essere individuate e sanzionate.

    Proporrei alla “giornalista” Caridi, magari di provare anch’essa ad usare metodi un po più puntuali nel comune utilizzo delle regole, cioè magari di non fumare più liberamente nei corridoi all’interno del palazzo comunale che dovrebbe ben sapere essere vietato per legge (andando a gettare poi la cenere e i mozzinoni liberamente sul pavimento,ma forse qualche mese fa le era erroneamente concesso, credo che sarebbe il caso di evitarlo)

    Pietro Parodi
    Presidente Ecoalbenga

  18. Domanda alla giornalista: ma se ci sono delle bottiglie nascoste dietro un angolo di muro ed un tubo del gas la colpa è dell’amministrazione che non ha assunto un sufficiente numero di detective o di qualche maleducato che dopo essersi scolato due bottiglie di vino le ha lasciate dove gli veniva più comodo? Anche tutte le altre foto pubblicate sono innanzi tutto un segno di inciviltà delle persone che circolano ad Albenga: perchè non accatastare tutta questa immondizia all’interno dei contenitori per la raccolta differenziata anzichè dove capita?

  19. Il problema della sporcizia è vecchio di anni e non appartiene solo a questa amministrazione. Fa bene Mary a evidenziare lo stato delle cose soprattutto dopo che in campagna elettorale si è puntato molto sia sulla pulizia che sulla sicurezza e mi sembra che fino ad ora le cose hanno subito pochi (pulizia) se non nessun (sicurezza) miglioramento.
    E soprattutto perchè si vogliono far passare interventi normali (lavaggio e pulizia del centro storico) come eventi incredibili, quando poi ci sono molte zone della città abbandonate da anni.
    Una settimana dopo l’insediamento ho parlato personalmente con il sindaco la quale mi ha detto che era previsto un piano per far si che tutte le strade sarebbero state coperte dal servizio di lavaggio periodico oltre che dello spazzamento. Le vie da me indicate sono ancora tali e quali (non passano nemmeno quli spazzini).
    Che poi molti cittadini (ma anche gli ospiti) siano sporchi e maleducati può essere un dato di fatto, basterebbe cominciare a multare anche chi semplicemente butta le cicche per terra.
    Ovviamente prima di far questo bisognerebbe attrezzare la città con cestini per la spazzatura (anche questo promesso e non ancora fatto).

  20. x pelox- ma lei, scusi è di Albenga? perchè non c’è alcuna malizia, e abbiamo sempre pubblicato foto della sporcizia e, udite udite,,,il fotografo e l’articolista era proprio Pietro Parodi! Dunque si continua solo a fare il nostro lavoro come sempre, o pensa che dovremmo smettere? per qunato riguarda il contribuire all’immagine di Albenga sul web, beh guardi, è quello che si diceva già prima , quando la signora Guarnieri inviava articoli di una città infestata da topi giganti. Dunque chiaro che all’opposizione si grida allo sporco e poi pur facendo sforzi apprezzabili, come ho scritto, la città resta ugualmente abbastanza sporca. Colpa degli albenganesi incivili come dice lei? Ma certo, esattamente come si diceva già in passato, tentando anche di invitare le persone a non gettare cartacce, sbarazzarsi di lavatrici per strada…ect. Dunque nessuna novità, le spiagge sono sporche come prima, con una differenza però: che prima la colpa pareva essere tutta di ecoilabenga e amministrazione, ora invece solo dei cittadini! Stimo Savorè per la sua dedizione alla Rosy, è un uomo che ci crede e volevo solo evidenziare i suoi sforzi per contribuire al senso civico , ma con un tono ironico, perchè fa parte del mio stile! Andate a leggere gli articoli di CEDA, di Pietro Parodi, di Mesiano. Tutti simili a questo, ma meno buoni….di questo che dice che ci stanno mettendo buona volontà….

  21. su una cosa non c’è dubbio la città è sporca, in campagna elettorale si era puntato su una Albenga più pulita, non la si pulisce soltando lavando le strade con l’acqua, poi se girate per la città troverete decine anzi centinaia di persone scontente per la nuova collocazione dei bidoni e la gestione di questi, denunce di cittadini che vedono spazzini al bar e non spazzano i marciapiedi, o non svuotano i bidoni…pelox immagino lei sia un sostenitore di questa maggioranza come lo sono io, però non si può pensare che l’amministrazione sia perfetta è giusto e umano sbagliare, a quel punto bisogna riconoscere gli errori, le carenze e sanarle, solo così questa amministrazione potrà governare bene questa città!!!!!

  22. Mi sembra un articolo pieno di malizia e dalla spiccata vis polemica. E poi perchè tutto adesso e non 4 o 5 mesi fa?

  23. E vai con la quotidiana spruzzatina di veleno dell’autrice. Però guai a fare un articolo dove si dice cose del tipo: c’è gente veramente incivile che dovrebbe vergognarsi per come inzozza la città. Invece no, è più pittoresco ed appagante mettere alla berlina Savorè che evidenziare gli sforzi per tenere più pulita la città ed evidenziare la maleducazione di molti. Caridi perché non fa un bello scritto dove invita i cittadini a fare le debite ramanzine a chi sporca.Allora gli sforzi per pulire la città sarebbero forse più efficaci e soprattutto, non darebbero a chi viene da fuori un’immagine di sporcizia che non é: certo così lei contribuisce all’immagine di Albenga sul web.
    Magari faccia un giro sulle spiagge libere al sabato mattina presto e ci torni alla sera per vedere come vengono lasciate, poi ci dica se è una questione di pulizia o di profonda maleducazione!
    Bravo Sergio continua con il tuo taccuino!

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