Un migliaio di lavoratori in sciopero nelle basi americane in Italia

Sono circa 1000 i lavoratori dei presidi militari statunitensi in Italia che hanno preso parte mercoledì alla seconda giornata di sciopero e manifestazione nazionale proclamata dalle organizzazioni sindacali Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. La protesta pacifica, svolta davanti Palazzo Montecitorio, si è resa inevitabile per manifestare il dissenso sui licenziamenti confermati dalla Commissione statunitense Jcpc per 91 lavoratori, 62 della Base di Sigonella e 29 della Base di Napoli, senza concordare con i sindacati soluzioni alternative alla ricollocazione e contro un’altra irregolarità, ossia che, a fronte dei licenziamenti, le stesse basi continuano ad assumere personale esternalizzando, di fatto, alcuni servizi svolti dai lavoratori licenziati.

Tra le proposte avanzate dai sindacati per la risoluzione della vertenza e rifiutate da parte del comando americano: lo slittamento dei licenziamenti dal 30 settembre al 31 dicembre 2010, finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise come la ricollocazione dei lavoratori presso altri presidi militari, l’estensione dell’applicazione della L.98/71 e la mobilità volontaria con incentivi all’esodo.

“La grande partecipazione alla mobilitazione – ha dichiarato Rosetta Raso segretario nazionale della Fisascat Cisl – è il segnale della grave situazione in cui versano i lavoratori delle Basi Usa in Italia per i quali chiediamo l’avvio del confronto per il mantenimento occupazionale e per il ripristino di corrette relazioni sindacali”.

Nel corso della manifestazione la delegazione sindacale è stata ricevuta dalla segreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri che si è impegnata ad intercedere con l’Ambasciata americana per il rispetto dei patti bilaterali internazionali, per la revoca dei licenziamenti e per il ripristino di corrette relazioni sindacali.

“I lavoratori civili italiani dei presidi militari statunitensi non possono essere Usa e Getta come hanno reclamato oggi nella mobilitazione romana – ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri – L’incontro istituzionale ha finalmente aperto una strada che confidiamo possa essere quella giusta per la risoluzione della vertenza”.